giovedì 25 aprile 2019

25 APRILE 2019 - ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

LA LIBERTA'
E' COME L'ARIA:
CI SI ACCORGE DI QUANTO
VALE QUANDO
COMINCIA A MANCARE

Piero Calamandrei
21/4/1889 - 27/9/1956
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Albert Kesselring, che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia, a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l'esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse ArdeatineStrage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu commutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera.
Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che secondo lui aveva loro fatto, avrebbero dovuto erigergli un monumento. In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe, dedicata a Duccio Galimberti, "Lo avrai, camerata Kesselring...", il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia di Kesselring stesso, deposta dal comune di Cuneo, e poi affissa anche a Montepulciano, in località Sant'Agnese, a Sant'Anna di Stazzema, ad Aosta, ai piedi del faro di Prarostino, all'ingresso delle cascate delle Marmore e a Borgo San Lorenzo, sull'antico palazzo del Podestà.

Lo avrai, camerata Kesselring...
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA



Nato a Firenze il 21 aprile 1889, deceduto a Firenze il 27 settembre 1956, giurista e scrittore politico.
Di antica famiglia di giuristi (suo padre, professore e avvocato, era stato anche deputato repubblicano), si era laureato a Pisa nel 1912. Nel 1915 era già docente di procedura civile all'Università di Messina e, tolta la parentesi della prima guerra mondiale, avrebbe insegnato a Modena (1918), a Siena (1920) e, dal 1924 sino ai suoi ultimi giorni, nell'Ateneo fiorentino di cui fu rettore. Interventista, Calamandrei aveva partecipato da volontario alla guerra 1915-18 come ufficiale di Fanteria, ma nonostante la promozione a tenente colonnello, preferì riprendere la carriera accademica.
L'avvento del fascismo lo portò ad impegnarsi contro la dittatura. Di qui la collaborazione con Salvemini e poi con i fratelli Rosselli, con i quali fondò il Circolo di Cultura di Firenze che, nel 1924, dopo essere stato devastato dagli squadristi, fu definitivamente chiuso per ordine prefettizio. La violenza fascista non spaventò il professore, che partecipò alla pubblicazione del Non mollare e all'associazione “Italia Libera”, che avrebbe più tardi ispirato il movimento “Giustizia e Libertà” e poi il Partito d'Azione. Piero Calamandrei, che aveva anche aderito all'Unione nazionale antifascista promossa da Giovanni Amendola e che, nel 1925, aveva sottoscritto il manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce, dopo il consolidarsi della dittatura tornò ai suoi studi giuridici (sua è l'Introduzione allo studio delle misure cautelari del 1936), pur mantenendo sempre i contatti con l'emigrazione antifascista.
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei e membro della regia commissione per la riforma dei codici, fu uno dei principali ispiratori del Codice di procedura civile del 1940. Ciononostante, quando gli fu chiesto di sottoscrivere una lettera di sottomissione a Mussolini, Calamandrei preferì dimettersi dall'incarico universitario, che avrebbe ufficialmente ripreso, come rettore, alla caduta del fascismo. L'atteggiamento dell'eminente studioso, com'ebbe a scrivere Norberto Bobbio, “fu di solitario disdegno...”, poiché “...verso i padroni e i loro servitori, non si saprebbe dire quale dei due detestasse di più”.
Calamandrei, che nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione, dopo 1'armistizio, inseguito da un mandato di cattura, si rifugiò in Umbria. Di qui seguì, “con trepidazione e fierezza”, la nascita e l'espansione del movimento partigiano, mantenendo contatti e collaborando con la Resistenza, nella quale fu particolarmente attivo il figlio Franco.
Dopo la Liberazione, Piero Calamandrei fu nominato membro della Consulta nazionale e dell'Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Quando il PdA si sciolse, entrò a far parte del Partito socialdemocratico, per il quale fu eletto deputato nel 1948. Nel 1953, contrario alla “legge truffa”, sostenuta anche dai socialdemocratici, prese parte, con l'amico Ferruccio Parri, alla fondazione di “Unità Popolare”, che contribuì ad impedirne l'approvazione. Fondatore, del settimanale politico-letterario Il Ponte, che diresse dopo la Liberazione per dodici anni, Piero Calamandrei fu anche direttore della Rivista di diritto processuale, de Il Foro toscano e del Commentario sistematico della Costituzione italiana. Molto apprezzato dai cultori del Diritto, il suo Elogio dei giudici scritto da un avvocato e, memorabile per efficacia, l'epigrafe dettata da Calamandrei per la Lapide ad ignominia, che il Comune di Cuneo ha dedicato al generale nazista, criminale di guerra, Albert Kesselring.

venerdì 5 aprile 2019

ISTITUZIONI DELL' U.E. - PARLAMENTO EUROPEO

Parlamento europeo

Sintesi

  • Ruolo: organo legislativo dell’UE eletto a suffragio universale con competenze di vigilanza e di bilancio
  • Membri: 751 deputati (membri del Parlamento europeo)
  • Presidente: Martin Schulz
  • Anno di istituzione: 1952 quale Assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell’acciaio; 1962 quale Parlamento europeo, con le prime elezioni dirette nel 1979
  • Sede: Strasburgo (Francia), Bruxelles (Belgio), Lussemburgo
  • Sito web: Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è l'organo legislativo dell'UE che è eletto direttamente dai cittadini dell'Unione ogni cinque anni. Le ultime elezioni si sono svolte nel maggio 2014.

Cosa fa il Parlamento europeo?

Il Parlamento europeo ha tre funzioni principali:

Legislazione

  • adotta la legislazione dell'UE, insieme al Consiglio dell'UE, sulla base delle proposte della Commissione europea
  • decide sugli accordi internazionali
  • decide in merito agli allargamenti
  • rivede il programma di lavoro della Commissione e le chiede di presentare proposte legislative

Supervisione

  • svolge un controllo democratico su tutte le istituzioni dell’UE
  • elegge il presidente della Commissione e approva la Commissione in quanto organo. Può votare una mozione di censura, obbligando la Commissione a dimettersi
  • concede il discarico, vale a dire approva il modo in cui sono stati spesi i bilanci dell’Unione europea
  • esamina le petizioni dei cittadini e avvia indagini
  • discute la politica monetaria con la Banca centrale europea
  • rivolge interrogazioni alla Commissione e al Consiglio
  • effettua monitoraggio elettorale

Bilancio

  • elabora il bilancio dell’Unione europea, insieme al Consiglio
  • approva il bilancio di lungo periodo dell’UE, il "quadro finanziario pluriennale".
Altre infografiche

Composizione

Il numero di eurodeputati per ogni paese è approssimativamente proporzionale alla popolazione di ciascuno di essi, secondo i criteri della proporzionalità degressiva: un paese non può avere meno di 6 o più di 96 eurodeputati e il numero totale non può superare i 751 (750 più il presidente). I gruppi parlamentari sono organizzati in base allo schieramento politico, non in base alla nazionalità.
Il presidenteCerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN••• rappresenta il Parlamento europeo nei confronti delle altre istituzioni dell'UE e del mondo esterno e dà l'approvazione finale al bilancio dell'UE.

Come funziona il Parlamento europeo?

Il lavoro del Parlamento europeo si articola in due fasi principali:
  • commissioni - preparano la legislazione.

    Il Parlamento europeo conta 20 commissioni e due sottocommissioni, ognuna delle quali si occupa di un determinato settore. Le commissioni esaminano le proposte legislative. Gli eurodeputati e i gruppi politici possono presentare emendamenti o respingerle. Le proposte sono anche discusse all'interno dei gruppi politici.
  • sessioni plenarie – adottano la legislazione.

    In questa fase gli eurodeputati si riuniscono nell’emiciclo per esprimere un voto finale sulla proposta legislativa e gli emendamenti proposti. Di solito si svolgono a Strasburgo per quattro giorni al mese, ma talvolta vengono organizzate sessioni supplementari a Bruxelles.

Il Parlamento europeo e i cittadini

Per chiedere al Parlamento europeo di agire su una determinata questione, si può presentare una petizione (per posta oppure online).
Le petizioni possono riguardare qualsiasi tema rientri fra le competenze dell'UE.
Per presentare una petizione, occorre essere cittadini di uno Stato membro dell'UE o risiedervi. Le società o altre organizzazioni devono avere sede nell'UE.
È anche possibile contattare il Parlamento europeo mediante l'eurodeputato della propria circoscrizione o l'Ufficio informazioni del Parlamento europeo del proprio paese.

giovedì 4 aprile 2019

NONNA - ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO
15 aprile 1974 - 15 aprile 2019

7 giugno 1900  -  15 aprile 1974
Ciao nonna.

NONNI - ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO
6 aprile 1968 - 6 aprile 2019




 MARIA (MARIANGIULA)
?? ?? ???? - 6 aprile 1968


GIUSEPPE (IUFA)
21 marzo 1876 - 12 febbraio 1965



Ciao, nonni. 

ZIA -ANNIVERSARIO

ANNIVERSARIO
4 aprile 2005 - 4 aprile 2019

29/6/1926  -  4/4/2005



Ciao zia.