sabato 23 agosto 2014

Ferrara - vecchie foto.... e nuove.

Lo scalone coperto, d'ingresso al palazzo comunale, visto attraverso il portico sul lato opposto della piazza. (1928).


                                                       Settembre 2014 - (foto N.K.)


Facciata del duomo (1928)


                                                           Settembre 2014 - (foto N.K.)



S.Benedetto - La grandiosa chiesa, dalla facciata in cotto scandita da paraste marmoree e caratterizzata da volute di raccordo, vista dal viale cittadino che la fiancheggia. Sul retro della chiesa si innalza un alto transetto e lo svettante campanile seicentesco.
                                                         Ottobre 2014 - (foto N.K.)




La chiesa della Certosa, con l'annesso porticato, vista dall'area verde circostante con vialetto di accesso.
                                                           Ottobre 2014 - (foto N.K.)




Il lungo fianco destro della cattedrale con il porticato o loggia dei Merciai. In fondo alla piazza si intravede il palazzo comunale con la torre.
                                                             Settembre 2014 - (foto N.K.)



Piazza Ariostea. Al centro della grande piazza rettangolare sistemata a giardino si erge la colonna con la statua dell'Ariosto. Sullo sfondo, il fronte di un palazzo con tiburio. (1928)




                                                       Ottobre 2014 - (foto N.K.)




Il prospetto con portale rinascimentale del palazzo Prosperi-Sacrati su corso Ercole I d'Este. Sullo sfondo l'angolo con balcone del palazzo dei Diamanti. (1928)
                                                           Ottobre 2014 - (foto N.K.)




Un settore della facciata della cattedrale visto attravero l'arcata del passaggio voltato antistante - appartenente al palazzo del Comune - che mette in comunicazione la piazza del duomo con la piazza del Municipio. (1928)
                                                        Settembre 2014 - (foto N.K.)

Zona di campagna paludosa con casale coperto da tetto di paglia.

Palazzo dei Diamanti - Il palazzo con il suo caratteristico paramento di bugne a punta di diamante ripreso dal quadrivio su cui affaccia il balcone d'angolo.

                                                           Ottobre 2014 - (foto N.K.)




 Uno dei corpi fortificati della mole estense munito di ponti gettati sul fossato circostante.

                                                                     Castello estense.
                                                           Settembre 2014 - (foto N.K.)

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martedì 19 agosto 2014

venerdì 15 agosto 2014

Puma Libre

Lo stipendio del prossimo commissario tecnico della Nazionale sarà pagato al sessanta per cento da una multinazionale di scarpette. I puristi si metteranno le mani nei capelli (sempre che ne abbiano in abbondanza come lui). Ma chi purista non è, e nemmeno capellone purtroppo, accoglie con curiosità la privatizzazione dell’incarico più pubblico che esista. Non prima di avere esaminato le alternative. 

L’abbattimento del sistema capitalistico, di difficile realizzazione nell’immediato. O l’affidamento della panchina azzurra a un allenatore di seconda fila che si accontenti di quanto può corrispondergli uno Stato in bancarotta: briciole, rispetto alle fettone di torta che si spartiscono i migliori. 

Una volta deciso di puntare su un professionista dalla bravura inversamente proporzionale alla simpatia, bisogna capire se è più saggio che a Conte i milioni li dia la Puma o il contribuente italiano. Non sfugge il rischio che l’azienda tedesca possa esercitare pressioni sulla madonnina piangente di Lecce affinché convochi in Nazionale qualche fotomodello dal talento dubbio e balotello. Ciò nonostante, l’influenza della Puma resta preferibile a quella di Buana Tavecchio e del sor Lotito, che di Conte sarebbero gli interlocutori se il suo stipendio fosse interamente in conto allo Stato.  

Con buona pace dei difensori del Bene Comune, l’Italia non è la Scandinavia: qui ciò che è pubblico è pagato da tutti, ma appartiene soltanto ai partiti e ai loro analfabeti di riferimento. Per questo è meglio, o comunque meno peggio, avere dei padroni che dei padrini. Se non altro, ci costano meno.  
Massimo Gramellni
La Stampa, 15 agosto 2014

Lido degli Estensi - mini camminata serale con foto

La lancia di P.



Le palle di G.

Mossa ma colorata


Parte il trahetto