mercoledì 26 febbraio 2014

Lenzi Vivetta Vivilla

Lenzi Vivetta Vivilla.

Da Fiori di campo
(Tipografia Artigiana di F. & M. Dasi s.n.c.
   Ferrara - Giugno 1992)





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Madrid - 1a parte

Madrid
(dal 17 aprile al 23 aprile 2006)















Deposito, con istruzioni, per le cacche dei cani

Cassetta per la corrispondenza
Metropolitana
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Seguirà........Madrid 2
Clicca qui per Madrid 2a parte

lunedì 24 febbraio 2014

Forio - Isola d'Ischia

Forio - Isola d'Ischia.

Le foto di Nonno Kucco su Flickr
(settembre 2007)

- https://www.flickr.com/photos/peter43/sets/72157641471290175/


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domenica 23 febbraio 2014

Ferrara - Pico Cavalieri - Frammenti di storia

Ferrara - Pico Cavalieri - Frammenti di storia.

A Ferrara, in Corso della Giovecca 165, c'è la "Casa della Patria Pico Cavalieri".
Ma chi era Pico Cavalieri?



"Pico Adeodato Cavalieri nacque a Ferrara il 10 novembre 1873 da Giuseppe Cavalieri e Clara Archivolti.
Il ramo paterno discendeva da una famiglia di religione ebraica, anticamente insediatesi a Ferrara, che, grazie soprattutto all’opera di Pacifico, nonno di Pico, era divenuta la più abbiente della città, tramite il commercio internazionale della canapa, una solida banca privata e diverse altre attività industriali.

Soffrendo per il regime di discriminazione cui era sottoposta la comunità ebraica sotto il regno pontificio, i Cavalieri si erano da sempre mostrati caldi patrioti, favorevoli all’unità d’Italia tanto che Pacifico fu coinvolto nei fatti della rivoluzione del 1831 e nel 1847 fece da garante bancario all’estero a Tancredi Mosti, futuro comandante del corpo dei Bersaglieri del Po, che si era recato in Francia e Belgio per l’acquisto dei fucili per la guardia civica ferrarese.
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Nel pomeriggio di venerdì 4 gennaio del 1917, partendo dal campo di volo di Sesto Calende, mentre assieme al maestro aviatore Mario Reynold, uno svizzero che istruiva i piloti italiani, collaudava un idrovolante presso Arona sul Lago Maggiore, precipitava per un guasto meccanico e perdeva la vita assieme all’amico nelle acque del lago.
La sua morte colpì profondamente Ferrara e non solo, come testimonia una rassegna stampa pubblicata dalla famiglia nel libro “In memoria di Pico Cavalieri, capitano pilota – aviatore” edita il 4 gennaio del 1918 nella ricorrenza del primo anniversario della sua morte.


Le sue esequie furono imponenti e le sue spoglie sono tumulate nel cimitero ebraico di Ferrara, in un significativo ed allusivo monumento.

La famiglia, in suo ricordo, donò la casa avita di Corso Giovecca al numero165 affinché divenisse museo del Risorgimento; in seguito, e lo è tuttora, venne utilizzata come sede delle associazione combattentistiche con il nome di “Casa della Patria – Pico Cavalieri”.
Il suo testamento recita: “Cara Anita, a te l’incarico di consolare Papà e Mamma e di sostenerli, a te quello di vigilare che la nostra famiglia rimanga sempre nella via dell’onore. Ricordati qualche volta di chi ha dato la vita per il più puro degli ideali. Ti bacia affettuosamente tuo fratello”. 
Notizie tratte da : http://www.picocavalieri.org/chisiamo/picocavalieri.php che puoi cliccare per saperne di più.

Ingresso su Corso della Giovecca
Lapide nell'atrio (a sinistra)
Lapide nel cortile

Lapide nel cortile

Cippo nel cortile

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Grazie dell'ascolto ........

 Grazie dell'ascolto ........

Chi ha vinto tra Grillo e Renzi, protagonisti in diretta tv di un breve saggio sull’incomunicabilità umana? Se la posta in palio dell’incontro tra il nemico del Sistema e la sua ultima faccia presentabile fosse stata la conversione di Grillo ai riti della democrazia, Renzi avrebbe perso su tutta la linea, ricevendo la prima dimostrazione plastica che i problemi non si risolvono solo perché al governo è arrivato lui. Ma se in gioco c’erano i voti dei grillini moderati, «the winner is» Matteo, che quegli elettori tenta di sedurre da tempo, a colpi di tagli alle province e alle autoblù. Si tratta di persone che detestano i privilegi dei politici, ma hanno ancora una insopprimibile predilezione per il rispetto delle forme. E quel Grillo che, come certi arnesi da talk show, interrompe l’interlocutore e si rifiuta di ascoltarlo, appare loro più un eversore che un liberatore.  

Grillo ha sfondato tra i giovani, integralisti per natura, e tra i disperati, integralisti per necessità. I duri e puri saranno andati in sollucchero nel vederlo maltrattare colui che ai loro occhi rappresenta il volto giovane dell’Ancien Régime. C’è però un’altra Italia, che ha votato Cinquestelle per riformare il sistema, anche profondamente, ma non per rovesciarlo. Grillo, a cui non fa difetto la coerenza, ieri ha detto che questi oppositori all’acqua di rose hanno sbagliato a votare per lui. Se il leader del Pd avesse rovesciato il tavolo, come suggerito da Giuliano Ferrara, avrebbe conquistato il voto fondamentale di Giuliano Ferrara. Standosene invece buonino e calmino – come dice Renzi, che non è né l’uno né l’altro – ha discrete speranze di prendersi tutti gli altri. 

Buongiorno di Massimo Gramellini - La Stampa, 20/2/2014

O parmigiano, portami via.........


O parmigiano, portami via.........

Il presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano è anche presidente di una società che controlla un fondo ungherese intenzionato a produrre del parmigiano tarocco.
Detta così, sembra una tresca incredibile persino nella patria degli svergognati professionali: il Parmigiano Capo che sovvenziona il nemico intenzionato a distruggerlo. Questo presidente ai quattro formaggi si chiama Giuseppe Allai e davanti ai sopraccigli inarcati dei nostalgici del made in Italy cade dalle nuvole come una grattugiata sul sugo. Sostiene di non avere mai saputo che il fondo ungherese avesse intenzioni in contrasto con la sua funzione di sommo garante della parmigianeria italica. Poi sfodera quella che a lui evidentemente sembrerà l’attenuante definitiva: era solo un’operazione finanziaria. Ma se fosse proprio lì il problema? Secondo una certa visione crepuscolare del capitalismo i soldi non servono a nient’altro che a fare soldi. L’idea che servano a fare cose - e che queste cose abbiano una funzione economica e sociale che non le rende tutte fungibili fra loro - viene considerata un vezzo retrò.  

Può darsi che abbiano ragione i parmigiani supremi. Anzi, da come va il mondo, ce l’hanno di sicuro. Per cui non resta che sedersi sul bordo della grattugia e aspettare. Che, a furia di spostare soldi da un piatto all’altro, senza alcun aggancio né rispetto per le persone e le cose, tutti si comprino e si vendano a vicenda, finché l’intero sistema si scioglierà come formaggio in una minestra fin troppo riscaldata.  

Buongiorno di Massimo Gramellini - La Stampa, 18/2/2014

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Ferrara - Fausto Beretta - frammenti di storia

Ferrara - Fausto Beretta.

A Ferrara una via del centro cittadino è intitolata a Fausto Beretta:


Cartina e foto by Google Maps

Ma chi era Fausto Beretta?

Fausto Beretta nacque a Ferrara il 28 febbraio 1898 e morì il 21 gennaio 1936 a passo Uarieu in Africa Orientale (alcune fonti riportano Passo Varien-Tembien e Mai Beles).

Fu insignito della Medaglia d'oro al Valor Militare con questa motivazione:

"Comandante del reparto esploratori di un gruppo battaglioni CC.NN.; e primo sempre in ogni rischiosa impresa, si portava a contatto col nemico per attirarlo in combattimento. Durante l’infuriare della battaglia, avuto l’ordine di proteggere dall’avversario incalzante una colonna di feriti che ripiegava verso le linee retrostanti, assolveva il suo compito con strenuo valore. Assalito da forze soverchianti, si arrestava per contenerle; perduti molti uomini, impugnava successivamente due mitragliatrici, riuscendo ad arginare gli assalitori. Esaurite le munizioni, imbracciava il moschetto e, trasfondendo nei superstiti il suo stesso ardore, infliggeva ulteriori perdite all’avversario, finché cadeva mortalmente colpito, salvando a sprezzo della sua vita quella di numerosi feriti. Mai Beles, 21 gennaio 1936."

(CC.NN. = Camicie nere)

Riporto altre notizie trovate in rete:

 Genova, Argenta, Portomaggiore, le Scuole di Santa Bianca di Bondeno e la laterale di Via Spadari a Ferrara, portano il suo nome: Fausto Beretta.

 Medaglia d’oro al valore, Beretta, nacque a Ferrara il 28 febbraio 1898 e, “cadde da prode, salvando a prezzo della sua vita, quella di molti feriti” - questa fu la motivazione che gli valse la medaglia d’oro al Valor Militare, il 21 gennaio 1936 a Passo Varien - Tembien, nell’Africa Orientale italiana.

 La sua residenza dal 1931 al giorno della morte, fu situata in XX Settembre al 167. Ebbe tre figli: Giuseppe, Alberto, e Pietro. Fausto Beretta non rivestì solo un ruolo di primo piano sui campi d’azione ma, fu anche valentissimo musicista. Il padre abile artigiano del marmo, oltre ad insegnargli l’arte dello scalpello, lo iniziò agli studi musicali, presso l’allora Istituto Musicale “G. Frescobaldi’’, dove in breve, divenne l’allievo prediletto del maestro Pellegrino Neri, per poi diplomarsi con il massimo dei al Conservatorio “G. Rossini’’ di Pesaro. Del giovanile periodo si ricorda l’aneddoto dei “Marmi che cantano”. Ebbene sì! Tra il battere di un mazzuolo e l’altro, fatto dagli operai della bottega collocata in Via Scienze, all’angolo con Via del Carbone, Fausto, intonava cori.
 La sua produzione di composizioni sentimentali melodiche ed i suoi cori, a quattro voci maschili e, misti, gli aprirono le porte per la Direzione delle più quotate Corali cittadine: La Vincenzo Bellini e, l’Orfeonica.
 Con queste compagini ottenne innumerevoli soddisfazioni, conducendole nelle maggiori città italiane. Egli, diresse le bande di Codigoro, dove risiedette fino al 1931, Ospital Monacale, Rero di Tresigallo e Portomaggiore. Fu insignito del Diploma di Accademico, in tromba, (suonò anche l’harmonium), presso la regia Accademia di Bologna. Sostituì spesso Vittore Veneziani e Gino Neri nella direzione.

 La sua notorietà non fu dovuta solo a questo bensì, al suo valore sul campo di battaglia che, oltre ad avergli valso la Medaglia d’oro al Valore Militare, come abbiamo ricordato, gli riconobbe nella Guerra del 1915 - 18, anche una Medaglia d’argento, una di bronzo e ben 3 Croci di Guerra.

(Fonte: La Nuova Ferrara - Mirella Golinelli)
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Nella Certosa monumentale di Ferrara c'è la tomba di famiglia:





Via Scienze, angolo con Via del carbone - Cartina e foto by Google Maps - 2014





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Se non diversamente indicato, le foto sono di N.K.



domenica 16 febbraio 2014

VIESTE 2 - luglio 1987

Luglio 1987 - Vacanze in Puglia.

Vieste, Peschici, Isole Tremiti, Alberobello, Castellana, Monte S. Angelo, S.Giovanni Rotondo.
Porticello Residence (Vieste)


Ecco le foto di N.K.:


Vieste


Gita alle isole Tremiti

Isole Tremiti

Isole Tremiti

Isole Tremiti

Isole Tremiti



Rientro dalle isole Tremiti


In barca alle grotte del Gargano

In barca alle grotte del Gargano


In barca alle grotte del Gargano


In barca alle grotte del Gargano

In barca alle grotte del Gargano

In barca alle grotte del Gargano

Alberobello

Alberobello



Pranzo al sacco all'ombra dell'ulivo

Monte Sant'Angelo

Monte Sant'Angelo

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