A Ferrara, in Corso della Giovecca 165, c'è la "Casa della Patria Pico Cavalieri".
Ma chi era Pico Cavalieri?
"Pico Adeodato Cavalieri nacque a Ferrara il 10 novembre 1873 da Giuseppe Cavalieri e Clara Archivolti.
Il ramo paterno discendeva da una famiglia di religione ebraica, anticamente insediatesi a Ferrara, che, grazie soprattutto all’opera di Pacifico, nonno di Pico, era divenuta la più abbiente della città, tramite il commercio internazionale della canapa, una solida banca privata e diverse altre attività industriali.
Il ramo paterno discendeva da una famiglia di religione ebraica, anticamente insediatesi a Ferrara, che, grazie soprattutto all’opera di Pacifico, nonno di Pico, era divenuta la più abbiente della città, tramite il commercio internazionale della canapa, una solida banca privata e diverse altre attività industriali.
Soffrendo per il regime di discriminazione cui era sottoposta la comunità ebraica sotto il regno
pontificio, i Cavalieri si erano da sempre mostrati caldi patrioti, favorevoli all’unità
d’Italia tanto che Pacifico fu coinvolto nei fatti della rivoluzione del 1831 e nel 1847 fece da
garante bancario all’estero a Tancredi Mosti, futuro comandante del corpo dei Bersaglieri del Po,
che si era recato in Francia e Belgio per l’acquisto dei fucili per la guardia civica ferrarese.
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Nel pomeriggio di venerdì 4 gennaio del 1917, partendo dal campo di volo di Sesto Calende,
mentre assieme al maestro aviatore Mario Reynold, uno svizzero che istruiva i piloti italiani,
collaudava un idrovolante presso Arona sul Lago Maggiore, precipitava per un guasto meccanico e
perdeva la vita assieme all’amico nelle acque del lago.
La sua morte colpì profondamente Ferrara e non solo, come testimonia una rassegna stampa
pubblicata dalla famiglia nel libro “In memoria di Pico Cavalieri, capitano pilota –
aviatore” edita il 4 gennaio del 1918 nella ricorrenza del primo anniversario della sua morte.
Le sue esequie furono imponenti e le sue spoglie sono tumulate nel cimitero ebraico di Ferrara,
in un significativo ed allusivo monumento.
La famiglia, in suo ricordo, donò la casa avita di Corso Giovecca al numero165 affinché
divenisse museo del Risorgimento; in seguito, e lo è tuttora, venne utilizzata come sede
delle associazione combattentistiche con il nome di “Casa della Patria – Pico Cavalieri”.
Il suo testamento recita: “Cara Anita, a te l’incarico di consolare Papà e Mamma
e di sostenerli, a te quello di vigilare che la nostra famiglia rimanga sempre nella via dell’onore.
Ricordati qualche volta di chi ha dato la vita per il più puro degli ideali.
Ti bacia affettuosamente tuo fratello”.
Notizie tratte da : http://www.picocavalieri.org/chisiamo/picocavalieri.php che puoi cliccare per saperne di più.
Ingresso su Corso della Giovecca |
Lapide nell'atrio (a sinistra) |
Lapide nel cortile |
Lapide nel cortile |
Cippo nel cortile |
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