domenica 23 febbraio 2014

Ferrara - Fausto Beretta - frammenti di storia

Ferrara - Fausto Beretta.

A Ferrara una via del centro cittadino è intitolata a Fausto Beretta:


Cartina e foto by Google Maps

Ma chi era Fausto Beretta?

Fausto Beretta nacque a Ferrara il 28 febbraio 1898 e morì il 21 gennaio 1936 a passo Uarieu in Africa Orientale (alcune fonti riportano Passo Varien-Tembien e Mai Beles).

Fu insignito della Medaglia d'oro al Valor Militare con questa motivazione:

"Comandante del reparto esploratori di un gruppo battaglioni CC.NN.; e primo sempre in ogni rischiosa impresa, si portava a contatto col nemico per attirarlo in combattimento. Durante l’infuriare della battaglia, avuto l’ordine di proteggere dall’avversario incalzante una colonna di feriti che ripiegava verso le linee retrostanti, assolveva il suo compito con strenuo valore. Assalito da forze soverchianti, si arrestava per contenerle; perduti molti uomini, impugnava successivamente due mitragliatrici, riuscendo ad arginare gli assalitori. Esaurite le munizioni, imbracciava il moschetto e, trasfondendo nei superstiti il suo stesso ardore, infliggeva ulteriori perdite all’avversario, finché cadeva mortalmente colpito, salvando a sprezzo della sua vita quella di numerosi feriti. Mai Beles, 21 gennaio 1936."

(CC.NN. = Camicie nere)

Riporto altre notizie trovate in rete:

 Genova, Argenta, Portomaggiore, le Scuole di Santa Bianca di Bondeno e la laterale di Via Spadari a Ferrara, portano il suo nome: Fausto Beretta.

 Medaglia d’oro al valore, Beretta, nacque a Ferrara il 28 febbraio 1898 e, “cadde da prode, salvando a prezzo della sua vita, quella di molti feriti” - questa fu la motivazione che gli valse la medaglia d’oro al Valor Militare, il 21 gennaio 1936 a Passo Varien - Tembien, nell’Africa Orientale italiana.

 La sua residenza dal 1931 al giorno della morte, fu situata in XX Settembre al 167. Ebbe tre figli: Giuseppe, Alberto, e Pietro. Fausto Beretta non rivestì solo un ruolo di primo piano sui campi d’azione ma, fu anche valentissimo musicista. Il padre abile artigiano del marmo, oltre ad insegnargli l’arte dello scalpello, lo iniziò agli studi musicali, presso l’allora Istituto Musicale “G. Frescobaldi’’, dove in breve, divenne l’allievo prediletto del maestro Pellegrino Neri, per poi diplomarsi con il massimo dei al Conservatorio “G. Rossini’’ di Pesaro. Del giovanile periodo si ricorda l’aneddoto dei “Marmi che cantano”. Ebbene sì! Tra il battere di un mazzuolo e l’altro, fatto dagli operai della bottega collocata in Via Scienze, all’angolo con Via del Carbone, Fausto, intonava cori.
 La sua produzione di composizioni sentimentali melodiche ed i suoi cori, a quattro voci maschili e, misti, gli aprirono le porte per la Direzione delle più quotate Corali cittadine: La Vincenzo Bellini e, l’Orfeonica.
 Con queste compagini ottenne innumerevoli soddisfazioni, conducendole nelle maggiori città italiane. Egli, diresse le bande di Codigoro, dove risiedette fino al 1931, Ospital Monacale, Rero di Tresigallo e Portomaggiore. Fu insignito del Diploma di Accademico, in tromba, (suonò anche l’harmonium), presso la regia Accademia di Bologna. Sostituì spesso Vittore Veneziani e Gino Neri nella direzione.

 La sua notorietà non fu dovuta solo a questo bensì, al suo valore sul campo di battaglia che, oltre ad avergli valso la Medaglia d’oro al Valore Militare, come abbiamo ricordato, gli riconobbe nella Guerra del 1915 - 18, anche una Medaglia d’argento, una di bronzo e ben 3 Croci di Guerra.

(Fonte: La Nuova Ferrara - Mirella Golinelli)
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Nella Certosa monumentale di Ferrara c'è la tomba di famiglia:





Via Scienze, angolo con Via del carbone - Cartina e foto by Google Maps - 2014





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Se non diversamente indicato, le foto sono di N.K.



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