domenica 28 febbraio 2010

Fruttosio...

Il fruttosio non può essere stoccato nei muscoli come glicogeno ma solo nel fegato. In un individuo medio sano ed adulto i depositi di glicogeno epatico ammontano ad un totale di 70-90g circa. Qualora le scorte di glicogeno epatico fossero già colme, un'assunzione extra di fruttosio andrebbe ben oltre le capacità di immagazzinamento del fegato e perciò verrebbe convertito in grassi per il loro deposito nel tessuto adiposo.

Il miglior momento per il consumo di fruttosio evitando che questo possa essere trasformato in grassi è al mattino! Quindi il consumo di fruttosio limitatamente alla mattina non ostacola il dimagrimento. Ciò si spiega col fatto che durante il riposo notturno le scorte di glicogeno epatico vengono utilizzate (consumate) al fine di soddisfare i bisogni energetici e di nutrimento del cervello!
Ricordate: il cervello necessita di zuccheri (glucosio) per sopravvivere, e se non introducete zuccheri/carboidrati per molte ore (così come accade quando dormite), gli zuccheri per il vostro cervello vengono forniti dalle scorte di glucosio che il vostro corpo ha depositato sottoforma di glicogeno epatico.
Così, al risveglio, le scorte di glicogeno epatico sono alquanto impoverite (poiché utilizzate dal vostro cervello) ed il mattino è pertanto l'unico ed ottimale momento della giornata per introdurre fruttosio (sottoforma di frutta e/o in forma pura) poiché lo stesso verrà veicolato selettivamente verso il fegato per repapeurare le sue scorte energetiche (glicogeno epatico) e non, quindi, verso il tessuto adiposo (grasso corporeo).

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Posted By Marco to ECO... LOGICO at 2/28/2010 11:43:00 AM


Libertà

Non ha senso fare della libertà dell' individuo un mito, se non lo si inserisce in un quadro di ben precisi doveri morali.
da " La Libertà " di Ludovico Geymonat

Caffeina ("TEINA"), uno stimolante che non eccita

In passato la caffeina contenuta nel tè veniva denominata teina, una distinzione che con il passare del tempo è passata in secondo piano, in quanto le due sostanze hanno la stessa formula chimica. Per la sua azione, però, la caffeina del tè si differenzia notevolmente da quella contenuta nel caffè.
La caffeina del caffè agisce in modo più rapido e intenso, ma la sua azione si esaurisce abbastanza rapidamente. Nel tè, invece, l'effetto stimolante subentra più lentamente e non è molto forte ma, in compenso, dura più a lungo. Mantiene le capacità mentali costantemente ad alto livello.
Ciò dipende dal fatto che la caffeina contenuta nelle foglie di tè è legata ai tannini e, quindi viene rilasciata lentamente nel sangue. Il tè nero contiene meno caffeina del tè verde, ma ha un'azione molto più eccitante. Il tè verde, inoltre, disturba lo stomaco meno di quello nero e del caffè perché la caffeina che contiene nelle proprie foglie viene assorbita principalmente nell'intestino e non nello stomaco.
Il contenuto di caffeina è diverso in base ai tipi di tè verde e dalla quantità di foglie utilizzate (per un tè blando un cucchiaino raso per tazza).
Determinante è anche il tempo in cui si lascia riposare il tè. La caffeina (senza tannini) si libera nell'acqua calda nei primi due minuti di infusione e si ottiene un effetto leggermente simile a quello del caffè. Se si lascia riposare il tè più a lungo (4-8 minuti) si solubilizzano anche i tannini. Quindi la caffeina di questo tè verrà messa in circolo nell'organismo più lentamente e agirà in modo più dolce. In questo caso però l'aroma del tè è più forte.

(Il Tè verde – Hu Hsiang-Fan, Marion Zerbst – Tecniche nuove.)

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Posted By Marco to ECO... LOGICO at 2/28/2010 03:02:00 AM


giovedì 25 febbraio 2010

Ortoressia e Vigoressia

Da qualche anno si parla di due nuovi disturbi alimentari, l'Ortoressia e la Vigoressia.

La prima è una vera e propria ossessione riguardante un'alimentazione rigorosa, al fine di ottenere uno stato di massimo benessere fisico e spirituale, basato soprattutto sulla sensazione di perfezione e purezza che pur originando da alcuni presupposti teorici riconosciuti e diffusi per una alimentazione sana e corretta, si caratterizza per l'estrema rigidità nel mantenere a tutti i costi un'alimentazione "salutistica" ed una elevata selettività nella scelta dei cibi, creando non pochi problemi sia dal punto di vista psicofisico che psicosociale.
Gli studi su questo problema sono molto pochi e bisogna anche considerare che i soggetti noti ai medici o ai nutrizionisti rappresentano probabilmente soltanto la punta dell'iceberg, perché sono i più gravi, i più denutriti, o i più compromessi dal punto di vista psicologico e sociale.
Il numero di persone, specialmente giovani e adolescenti, che sperimenta diete e stili alimentari rigidi in maniera autonoma, senza ricorrere al parere dei medici o dei nutrizionisti, è infatti molto alto. Questa tendenza può essere rinforzata e sostenuta dal gruppo dei pari o da altri soggetti che adottano questo stile alimentare, fino a creare vere e proprie comunità.
Al di là delle motivazioni di partenza e del tentativo di mangiare sano, l'Ortoressia rappresenta dunque un problema perché estremizza la dieta e lo stile alimentare e paradossalmente, in modo ossessivo e rigido, si allontana dallo scopo di partenza, creando tutti i presupposti per un'alimentazione sbilanciata e carente.

L'altra patologia alimentare emergente è la Vigoressia, disturbo che nasce dalla preoccupazione di essere troppo deboli, un pensiero che assilla chi frequenta le palestre soprattutto per il body-building.
Le caratteristiche principali di chi ne soffre sono:
o trascorrere ore e ore in palestra, sottoponendosi ad esercizi di potenziamento muscolare,
o scrutarsi continuamente allo specchio per valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,
o sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in continuazione e utilizzare integratori e, nei casi più gravi, farmaci anabolizzanti.
La difficoltà a procurarsi farmaci anabolizzanti obbliga a ricorrere al mercato nero, dove queste sostanze, oltre ad essere di per se dannose, sono spesso prodotte senza alcuna garanzia sanitaria.
Questo non infrequentemente porta ad investire discrete somme in denaro, creandosi spesso problemi economici.
In contrasto con il suo aspetto fisico eccessivamente muscoloso, il vigoressico continua ad essere insoddisfatto dei propri muscoli che continua a vedere gracili e flaccidi.
Ai problemi di tipo psicologico, quali bassa autostima, isolamento sociale, stato depressivo si aggiungono problemi fisici derivanti da un'alimentazione sbilanciata, troppo ricca di proteine, che può, se prolungata per molto tempo, portare ad alterazioni della funzione renale, problemi ossei ed articolari derivati dagli eccessivi sforzi muscolari e da un'alimentazione povera di calcio per la quasi totale abolizione di latticini, problemi di impotenza derivanti dall'uso di anabolizzanti.

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Posted By Marco to ECO... LOGICO at 2/21/2010 10:47:00 AM


mercoledì 24 febbraio 2010

Pronomi

Pronome come prosindaco.
Quando il sindaco è assente, lo sostituisce il prosindaco, che ne fa le veci. A Roma comandavano i consoli, a governare le province si mandavano i proconsoli, muniti d'una autorità eguale.
Il pronome è quella parte del discorso che sostituisce il nome. Lo rappresenta a tutti gli effetti, grammaticali e sintattici. E' un suo delegato, con pieni poteri.
I pronomi si distinguono in:
- personali: io, tu, egli, noi, voi, essi;
- possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro;
- dimostrativi: questo, codesto, quello;
- relativi: che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali;
- indefiniti: qualcuno, ciascuno, ognuno, nessuno, molto, poco, tanto, quanto, altri, chiunque;
- interrogativi: chi?, che?, quale?, quanto?, che cosa?;
- esclamativi: quale!, quanto!
Dei pronomi personali, tu è il più vilipeso dal corrente linguaggio e molti pensano di ingentilire il loro parlare esclamando:
l'hai detto te; te non devi pensare a queste cose; io e te ci ameremo sempre.
Te non è soggetto, e la sua sostituzione strisciante al tu nella funzione di soggetto suona ancora come errore.

San Mauro Pascoli - 27/10/2002

1)- Casa natale di Giovanni Pascoli
2) - La cucina
3) - La stanza da letto
4) - la Torre

I blocchi logici.... Caro papa' te li ricordi? Li avevi costruiti tu...





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Posted By Marco to ECO... LOGICO at 2/23/2010 11:43:00 AM

Mi fa piacere rivederli e sapere che sono ancora usati.

Mi ricordo benissimo....... la bottega del nonno, striscie di legno, spessori diversi, forme diverse, colori diversi....... e i blocchi sono fatti.

martedì 23 febbraio 2010

Leopardi - Alla luna

Alla luna.

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirati:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgeva sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era la mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

Giacomo Leopardi

domenica 21 febbraio 2010

Pascoli - La cavalla storna

Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.

I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.

Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;

che nelle froge aveva del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli occhi aguzzi.

Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:

"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;

tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;

il primo d'otto tra mie figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.

Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu dài retta alla sua piccola mano.

Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla".

La cavalla volgeva la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:

"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;

Io so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte.

O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;

sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuore veloce tu premesti il corso:

adagio seguitasti la tua via,
perché facesse in pace l'agonia....."

La scarna lunga testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.

"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;

oh! due parole egli dové pur dire!
E tu capisci, ma non sai ridire.

Tu con le briglie sciolte fra le zampe
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,

con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via fra gli alti pioppi:

lo riportavi tra il morir del sole,
perché udissimo noi le sue parole".

Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbracciò su la criniera.

"O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!

a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona...Ma parlar non sai!

Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una una cosa!

Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.

Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno: Dio t'insegni, come".

Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.

La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.

Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome....Sonò alto un nitrito.

Giovanni Pascoli

sabato 20 febbraio 2010

Giorno palindromo

20 febbraio 2002 - È il cosiddetto giorno "palindromo": la data, scritta come 20/02/2002 può essere letta indifferentemente da sinistra verso destra, o da destra verso sinistra.

Leopardi - L'infinito

L'Infinito


Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.


Giacomo Leopardi

venerdì 19 febbraio 2010

Meditate, meditate gente

Memento mori
Ricordati che si muore

Pulvis es et in pulverem reverteris
Tu sei polvere e polvere ritornerai

Vita ipsa.....brevis est
La vita è breve

Fugit irreparabile tempus
Fugge irreparabilmente il tempo

Sic transit gloria mundi
Così passa la gloria del mondo

Nulla di nuovo

Nulla v'è per una città più nemico che un tiranno, quando non vi siano anzitutto leggi generali, e un uomo solo ha il potere, facendo la legge egli stesso a se stesso.

Euripide

Trilussa - L'indennità

L'indennità.

Adesso, ar Parlamento Nazionale,
ogni rappresentante del Paese
sai quanto pija? Mille lire ar mese:
dodicimila all'anno...Nun c'è male!

Chi je le dà? Nojantri: è naturale!
Ne la paga, però, ce so' comprese
l'opinioni politiche e le spese
pe' sostené la fede e l'ideale.

Quelli che ne potrebbero fa' senza,
perchè so' ricchi e cianno roba al sole,
li spenneranno per beneficenza.

Er mio, defatti, pare che li dia
ar Pro-Istituto de le donne sole
ch'hanno bisogno d'una compagnia.....

(1913)

Trilussa - La lucciola

La Lucciola.

La luna piena minchionò la Lucciola:
- Sarà l'effetto de l'economia,
ma quel lume che porti è deboluccio...
- Sì, - disse quella - ma la luce è mia!

Trilussa -Dimostrazzione

Dimostrazzione

Er Re s'era affacciato tra l'evviva
e salutava tutti co' la mano.
- E' impressionante! - disse er Ciambellano -
Guardi laggiù la gente dov'ariva!

Io credo che una folla così immensa,
co' 'st'entusiasmo, nun s'è vista mai!-
Er Sovrano rispose: - Strilla assai...
Però vorrei sapé come la pensa.

(1938)

giovedì 18 febbraio 2010

I sette vizi capitali

I vizi sono tanti ma quelli capitali sono solo sette. Affrescati nella memoria con il racconto dei gironi danteschi, e ricordati dai contemporanei grazie anche alle numerose citazioni cinematografiche, i vizi capitali sono introdotti da Tommaso d’Aquino, nel XIII secolo, all’interno del catechismo della Chiesa cattolica.

Sette come i nani, i re di Roma e le meraviglie del mondo. Eppure quanti di noi ricordano a memoria i vizi capitali? Spesso è difficile anche capire il significato della parola che li riassume. Perciò ecco l’anatomia dei vizi che ci aiuta a capire se siamo più viziosi o più virtuosi!

Superbia – È considerata superba la persona che si sente superiore e aspetta un riconoscimento per la sue doti meravigliose, vere o presunte che siano.

Accidia – Si attribuisce alla persona oziosa, quella che si adagia e si adatta a non fare niente. Sa di sbagliare, ha molti impegni, ma li ridimensiona per non portarli a termine.

Invidia
– Forse è il peccato che ha bisogno di meno spiegazioni. L’invidioso è quello dispiaciuto e frustrato della felicità e dei successi degli altri.

Ira – Non è la pura e semplice esplosione rabbia, che si ha quando "saltano i nervi". I vizi non sono mai occasionali. È iraconda infatti la persona estremamente suscettibile in grado di diventare furiosa per qualsiasi sciocchezza.


Avarizia – È tipica della persona che risparmia per il gusto di risparmiare, senza averne bisogno. È avara la persona che desidera ardentemente accumulare beni, soldi e quant’altro, al di là di ogni necessità.

Gola – La "voglia di qualcosa di buono" diventa vizio quando si trasforma in lusso alimentare. Pecca di gola la persona ingorda, quella che consuma quantità esagerate di cibo, il più delle volte molto costoso.

Lussuria – È lussurioso chi si fa travolgere dal sesso, chi è malato di desiderio e riesce perfino a dedicare al piacere carnale il tempo che dovrebbe dedicare alle faccende quotidiane.

Compleanni per utenti Mac

Compleanni
Oltre alle date di nascita dei figli -c'ero- e pochi altri, no, proprio non me li ricordo.
Li inserisco nella rubrica per averli.
Ma chi mi avvisa?
Dovrei sbatterli in iCal manualmente per essere avvisato.
Boom.
Crea un calendario di soli compleanni.

Ora so che l'11 -urca domani- Rai ha la sua festa annunciata da un pop sul Mac e un avviso su iPhone.

Life saver.

Paolo Zellner
pztake.blogspot.com www.pzellner.net

Passion is not maybe.

mercoledì 17 febbraio 2010

Neve

Sotto la neve pane,
sotto la pioggia fame.


Autunno




Si sta, come d’autunno,

sugli alberi

le foglie.

Pensieri in libertà

Se non ammetti di avere sbagliato,
sei costretto ad imbrogliare, a mentire,
a giocare d’astuzia,
per difendere la tua posizione.

Paolo Sylos Labini


“Quando avranno inquinato l’ultimo fiume,
abbattuto l’ultimo albero,
preso l’ultimo bisonte,
pescato l’ultimo pesce,
solo allora si accorgeranno
di non potere mangiare il denaro
accumulato nelle loro banche”.

Tatanka Iotaka

(Toro Seduto)


…..e vola il tempo e vola la mia vita,
ciò che hai perduto non riavrai mai più,
un uomo trascinato da un torrente
non ha la forza di tornare su,
anch’io seguo la fila tra la gente,
è tanto tempo che non lotto più
e vola il tempo e vola la mia vita,
ciò che è passato non ritorna più……

Giorgio Gaber

Da “Un uomo che dal monte"





Poesie anonime

Rovistando in fondo ad un cassetto ho trovato un foglietto dove ho potuto leggere questa poesia scritta chissà quando e chissà da chi:



DURO EQUILIBRIO TRA I MURI
SEMPRE PIU’ STRETTI DELLE ABITUDINI.
MA CONTINUAMENTE E SENZA VOLERLO
SI SPALANCANO RICORDI
E SOGNI GIA’ VISSUTI
E DOMANI VORREI CHE FOSSE IERI
PER AVERE ALTRI MOMENTI
E NUOVE SPERANZE ANCORA PIU’ VERE.



Un visitatore del mio blog mi ha inviato un’altra poesia di autore anonimo che pubblico volentieri:


SENZA REGALI
NON LAMENTANO
UN GIORNO IDENTICO AGLI ALTRI.
A LORO IL MIO PENSIERO.
IMPOTENTE RAMMARICO E FACILE CONSOLAZIONE.

(Anonimo)