lunedì 29 dicembre 2014

Parigi - 3a parte - 27 aprile 2000

Parigi - 3a parte - 27 aprile 2000




Sainte-Chapelle, architettura gotica, 1246
















Museo d'Orsay

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giovedì 25 dicembre 2014

Ristorante LE CONTANE

Ristorante Le Contane.
Località Le Contane (Jolanda di Savoia - Ferrara).

Pranzo di Natale
con Sil.Flo.Giu.Gio e N.K.

















mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri

NonnoKucco augura a tutti i lettori di questo blog

BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO

En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr

Joyeux Noël et bonne année

Prettige kerstdagen en een Gelukkig Nieuwjaar!
Zalig kerstfeest en Gelukkig Nieuwjaar



明けましておめでとうございます
旧年中大変お世話になりました
本年もよろしくお願いいたします 


С Рождеством Христовым
С наступающим Новым Годом


¡Feliz Navidad y próspero año nuevo!  

Vesel božič in srečno novo leto

 

Il Concerto - film

Un concerto per raccontare la Storia e accordare passato e presente
Marzia Gandolfi     * * * - -
Andreï Filipov è un direttore d'orchestra deposto dalla politica di Brežnev e derubato della musica e della bacchetta. Rifiutatosi di licenziare la sua orchestra, composta principalmente da musicisti ebrei, è costretto da trent'anni a spolverare e a lucidare la scrivania del nuovo e ottuso direttore del Bolshoi. Un fax indirizzato alla direzione del teatro è destinato a cambiare il corso della sua esistenza. Il Théâtre du Châtelet ha invitato l'orchestra del Bolshoi a suonare a Parigi. Impossessatosi illecitamente dell'invito concepisce il suo riscatto di artista, riunendo i componenti della sua vecchia orchestra e conducendoli sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. Scordati e ammaccati dal tempo e dalla rinuncia coatta alla musica, i musicisti accoglieranno la chiamata agli strumenti, stringendosi intorno al loro direttore e al primo violino. La loro vita e il loro concerto riprenderà da dove il regime li aveva interrotti, accordando finalmente presente e passato.
Con Train de vie Radu Mihaileanu "addolcì" la Shoa, circondandola di un'aura pienamente fantastica e organizzando una finta "autodeportazione" per evitare quella reale dei nazisti. Il suo treno carico di ebrei fintamente deportati ed ebrei fintamente nazisti riusciva a varcare come in una favola il confine con la Russia. Ed è esattamente nella terra che prometteva uguaglianza, salvezza e integrazione, che "ritroviamo" gli ebrei di Mihaileanu, musicisti usurpati del palcoscenico e della musica a causa della loro ebraicità.
È un film importante Il concerto perché racconta una storia ancora oggi sconosciuta, la condizione esistenziale degli ebrei che vissero per quarant'anni nel totalitarismo. Andreï Filipov e i suoi orchestrali sono idealmente prossimi agli artisti che durante il regime di Brežnev si macchiarono dell'onta infamante del dissenso e furono cacciati dal paese o dai luoghi dove esercitavano la loro arte con l'accusa di aver commesso atti antisovietici. Costretti a vivere (e a morire) nei campi di lavoro della dittatura brezneviana o additati di fronte al mondo e al loro Paese come parassiti sociali, i protagonisti del film riposero gli strumenti per trent'anni e ripiegarono su esistenze dimesse e mestieri svariati: facchini, commessi, uomini delle pulizie, conducenti di autoambulanza, doppiatori di hard movie. Il regista rumeno li sorprende in quella vita (ri)arrangiata e offre loro l'occasione del riscatto artistico e della reintegrazione nel loro ruolo.
Come Gorbaciov, Mihaileanu restituisce alla Russia un patrimonio umano e intellettuale, concretato nel Concerto per Violino e Orchestra di Tchaikovsky, diretto da Filipov nell'epilogo e metafora evidente della relazione tra il singolo e la collettività. Positivo del negativo Wilhelm Furtwängler, celebre direttore della Filarmonica di Berlino convocato di fronte al Comitato Americano per la Denazificazione, l'Andreï Filipov di Alexeï Guskov è un fool, un'anima gentile dotata come lo Shlomo di Train de vie di un talento per l'arte della narrazione e della finzione, che conferma la predilezione del regista per l'impostura a fin di bene e contro la grandezza del Male.
Ancora una volta è la musica ad accordare gli uomini. In un'amichevole gara musicale tra due etnie perseguitate (ebrei e gitani) o nella forma del Concerto per Violino e Orchestra, due sezioni che formano un'irrinunciabile unità emozionale.
(da MYmovies)

Per saperne di più:
Il Concerto - MYmovies

Per vedere ed ascoltare il finale:
Il Concerto - Scena finale - You Tube

domenica 14 dicembre 2014

giovedì 11 dicembre 2014

Parigi - 2a parte - 26 aprile 2000



Biglietti d'ingresso al castello di Versailles e alla toilette

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Esterno e giardini

Letto reale

A destra ala del palazzo antica: muri di mattoni e tetto ricoperto di ardesia; a sinistra costruzione più recente.

Piazza d'armi e statua di Luigi XIV.
Biglietti d'ingresso al Louvre

Afrodite, detta Venere di Milo, II sec. a.C.

Vittoria di Samotracia, III/II sec. a.C.

Amore e Psiche, Antonio Canova, 1793

La piramide

La torre Eiffel dal Bateaux Mouches


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domenica 7 dicembre 2014

Questione di censis

L’Italia è un Paese che umilia i giovani, denuncia l’ultimo rapporto Censis del diversamente giovane Giuseppe De Rita. Solo una sparuta minoranza immagina che l’intelligenza serva a farsi strada nella vita. Anche la cultura e l’istruzione godono di scarsa considerazione. I ragazzi italiani credono che per fare carriera servano le conoscenze giuste e i legami familiari, registra il presidente del Censis con sorpresa e, gli va riconosciuto, un certo dispiacere. Dopo di che procede alla nomina del nuovo direttore generale del Censis, l’ingegner Giorgio De Rita. Sulle prime molti pensano a un caso di omonimia. 

Invece no, Giorgio è proprio figlio di Giuseppe. Fortunatamente non si tratta di raccomandazione, familismo o conflitto di interesse, fenomeni già catechizzati da De Rita (Giuseppe) in una dozzina di rapporti Censis. De Rita (Giuseppe) ha scelto De Rita (Giorgio) in quanto è il più bravo di tutti. E se tuo figlio è il migliore, non dargli il posto solo perché la nomina dipende da te sarebbe una discriminazione all’incontrario. Qualsiasi interpretazione diversa, sostiene De Rita (Giuseppe, ma probabilmente anche Giorgio), significa «cercare a oltranza il capello».  

Il ragionamento ha una sua audacia, ma forse sottovaluta il fatto che qualsiasi altro padre interpellato dal Censis affermerebbe che suo figlio è il più bravo di tutti. Per questo nelle nazioni diverse dalla Corea del Nord vige l’usanza di impedire a un padre di assegnare incarichi di rilevanza pubblica a un figlio, sia pur bravissimo. Si tratta di clausole curiose dal nome a noi ignoto di regole. Ne scoprirà l’esistenza il prossimo rapporto del Censis. 

Massimo Gramellini, La Stampa 6.12.2014

Grazie di cuore

Ieri i lettori dell’edizione torinese de La Stampa hanno trovato una pagina di pubblicità firmata da due bambine, Sara e Irene, ritratte a carboncino. Erano lì per raccontare una storia di buona sanità. Quella di Stefania, la loro madre, colta da arresto cardiaco nella sala d’attesa del pronto soccorso delle Molinette e sottratta a morte certa dall’intervento immediato del personale di turno e da un’operazione d’urgenza, condotta dall’équipe di Cardiochirurgia «contro ogni logica e con una tenacia fuori dal comune». Il testo rivela la presenza di un adulto dietro le bambine. E la scelta della comunicazione pubblicitaria? Che per leggere una buona notizia bisogna pagarla. Sui media soltanto il male ha diritto a continue citazioni gratuite.  

Però è intorno a un altro sentimento che vorrei concentrare la vostra attenzione. La gratitudine. L’adulto senza nome che parla attraverso le bambine (immagino sia il padre) ha speso tempo e denaro per ringraziare. Una sorta di ex voto postmoderno. Una candela di carta che brucia i cinismi, gli imbarazzi, le autodifese, riportando in auge una pulsione dimenticata. Rendere grazie. Invece di dare tutto per scontato, o per dovuto. «Ringrazia, Massimo» è una voce che mi insegue dall’infanzia, la voce di mia madre. Troppe poche volte le ho prestato ascolto. Ringraziare sempre, chiunque e comunque è impresa da illuminati. Eppure anche noi che ci illuminiamo di rado, e solo a intermittenza, potremmo riscoprire che esprimere gratitudine almeno verso chi ci fa del bene non è solo un sintomo di educazione, ma un balsamo esistenziale, forse addirittura un moltiplicatore di fortuna.

Massimo Gramellini, La Stampa 4.12.2014



sabato 6 dicembre 2014

Parigi -1a parte - 24/25 aprile 2000






Le Sacre-Coeur

Le Sacre-Coeur

     Le Sacre-Coeur. A sinistra statua di S. Luigi, re di Francia, a destra statua di Giovanna d'Arco

La torre Eiffel dal giardino davanti al Sacro Cuore




Vecchi mulini di Montmarte

Una delle tante pale con notizie sulla storia di Parigi
Piantina del cmitero di Montmarte

Elenco personaggi famosi
Hotel des Invalides

Hotel des Invalides


Dome des Invalides


Tomba di Napoleone


Cupola ed interno del Dome des Invalides


Sullo sfondo l'Ecole Militaire



La torre Eiffel

La Senna dal ponte d'Iéna


Stazione della metropolitana

Hotel Alexandra
Acqua dai tombini per pulizia strade

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