mercoledì 24 febbraio 2010

Pronomi

Pronome come prosindaco.
Quando il sindaco è assente, lo sostituisce il prosindaco, che ne fa le veci. A Roma comandavano i consoli, a governare le province si mandavano i proconsoli, muniti d'una autorità eguale.
Il pronome è quella parte del discorso che sostituisce il nome. Lo rappresenta a tutti gli effetti, grammaticali e sintattici. E' un suo delegato, con pieni poteri.
I pronomi si distinguono in:
- personali: io, tu, egli, noi, voi, essi;
- possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro;
- dimostrativi: questo, codesto, quello;
- relativi: che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali;
- indefiniti: qualcuno, ciascuno, ognuno, nessuno, molto, poco, tanto, quanto, altri, chiunque;
- interrogativi: chi?, che?, quale?, quanto?, che cosa?;
- esclamativi: quale!, quanto!
Dei pronomi personali, tu è il più vilipeso dal corrente linguaggio e molti pensano di ingentilire il loro parlare esclamando:
l'hai detto te; te non devi pensare a queste cose; io e te ci ameremo sempre.
Te non è soggetto, e la sua sostituzione strisciante al tu nella funzione di soggetto suona ancora come errore.

Nessun commento:

Posta un commento