mercoledì 7 maggio 2025

MARIA MONTESSORI

 

 

 Chiaravalle, 31 agosto 1870

 Noordwijk, 6 maggio 1952)

anni 82

Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori  è stata una pedagogista, educatrice e medico italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.

Le notizie su Maria Montessori sono tantissime e chi vuole approfondire e conoscere può accedere al sito:

https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Montessori 

 Il metodo Montessori è un sistema educativo che si basa sull'indipendenza e sulla libertà di scelta del bambino, che mira a favorire lo sviluppo di un senso di responsabilità e di consapevolezza da parte dello studente, anziché imporre dall'alto percorsi formativi standardizzati e con tappe predefinite.

 Ha introdotto l'importanza dell'osservazione diretta dei bambini nel processo educativo. Ha sviluppato un metodo pedagogico che pone l'insegnante come osservatore e guida anziché come il detentore del sapere. Questo approccio all'osservazione ha contribuito a gettare le basi per la moderna psicologia dello sviluppo.

 Maria Montessori ebbe un rapporto complesso e ambivalente con il regime fascista. Inizialmente, il regime appoggiò il suo metodo educativo, vedendolo come strumento per risolvere l'analfabetismo e promuovere l'idea di un'educazione nazionale. Tuttavia, con il tempo, le posizioni ideologiche di Montessori, in particolare quelle pacifiste e legate alla libertà dell'individuo, entrarono in conflitto con la visione totalitaria del fascismo. Questo contrasto portò, nel 1933, alla sua decisione di lasciare l'Italia e al successivo scioglimento delle sue scuole e del suo centro di formazione a Roma. 

Mario Montessori: la storia difficile del figlio di Maria Montessori.

Chi era Mario Montessori?

Mario Montessori nacque il 10 marzo 1898 dalla relazione della madre, Maria Montessori, con un collega, Giuseppe Montesano, Mario Montessori venne partorito di nascosto perché la madre, essendo nubile, al tempo avrebbe creato uno scandalo.

Il padre, Giuseppe Montesano considerato uno dei fondatori della psicologia e della neuropsichiatria infantile italiana, era l’insegnante di psichiatria della madre durante i suoi studi medici. Maria dunque tenne la gravidanza segreta e partorì il figlio fuori da occhi indiscreti, ma non potendolo allevare in quanto la famiglia del marito faceva molte pressioni, lo affidò a una famiglia che viveva in una fattoria e lo crebbe lontano da pettegolezzi che avrebbero compromesso la sua carriera e la sua vita. Maria andava a trovarlo una volta alla settimana e nel tempo che trascorreva con lui gli insegnava tante cose.

Dopo la morte della sua madre adottiva, Mario, ormai quattordicenne, andò a vivere con la madre naturale, senza mai sapere la verità. Il giovane sapeva di essere un nipote della Montessori e non ebbe mai il sospetto che lei fosse in realtà la madre naturale. Nel 1915 partì con lei per gli USA: in quell’occasione la donna doveva spiegare e dimostrare il suo Metodo alla Panama-Pacific International Exposition di San Francisco. Impressionato dall’America, Mario decise di rimanere e neanche quando la madre fece ritorno in Europa per la morte del padre riuscì a convincersi a tornare.

Appena diciannovenne Mario sposò Helen Cristie e insieme con lei partì per vivere in Spagna, dove ebbero quattro figli. Successivamente Mario decise di divorziare e tenere però i suoi figli, ai quali garantì una vita decorosa. Dopo qualche tempo Mario sposò una ragazza olandese, ma non lasciò più la madre e continuò a seguirla nei suoi numerosi viaggi.

Mario decide di dedicarsi alla pedagogia ed al metodo

Negli anni, infatti, era cresciuto l’interesse di Mario per il lavoro della madre ed era diventato anche lui un pedagogo, intervenendo anche con iniziative come quella di trasformare il Metodo di Maria in Association Montessori Internazionale (AMI).

Anche lui dedicò tutta la sua vita alle iniziative intraprese dalla madre e con lei durante l’età adulta. Non ebbe grandi ispirazioni Mario, aveva dietro una madre che era stata creatrice e ideatrice di un sistema che l’aveva portata a diventare richiestissima ovunque, contesa tra premi e riconoscimenti, e aperture di nuove scuole sempre con il suo Metodo.

Nel 1929 fondò insieme alla madre l’Associazione Internazionale Montessori per preservare, diffondere e promuovere i principi e le pratiche delle scuole Montessori e del metodo montessori.

L’avvento del fascismo e il rifiuto dei Montessori

Dopo la rottura con il regime italiano e quindi con Mussolini, Mario e la madre si trasferirono in Olanda, al 161 Koninginneweg, ad Amsterdam. In questa casa, acquistata da Mario e dalla madre prima del loro ritorno dall’India vissero fino alla morte.

Mario aiutò in seguito la madre anche dopo la sua morte nel divulgare il metodo Montessori

Anche dopo la morte della madre, avvenuta nel 1952, Mario prese parte attivamente alle iniziative dell’associazione creata molti anni prima e continuò la sua opera prodigandosi sempre per il bene dei bambini.

Ad oggi la casa funge da museo ed è piena di documenti, libri, articoli e materiale Montessori che testimoniano la grandezza della sua opera. Mario Montessori morì il 10 febbraio 1982 a causa di un’improvvisa malattia all’ospedale di Amsterdam all’età di 82 anni.

La sua vita molto difficile

Anche se in principio il ragazzo, quando la madre lo portò a vivere con sé, non sapeva che fosse la sua madre naturale, probabilmente c’era qualcosa che comunque lo attirava verso quella donna, che sentiva essere più di una zia.

Nonostante tutto, la seguì ovunque e la aiutò a propagare nel mondo il suo metodo di insegnamento che era rivolto ai bambini e che ha esportato in tutto il mondo. Oltre che una grande pedagogista, la Montessori fu anche una attiva sostenitrice delle battaglie per l’emancipazione femminile, per il riconoscimento dei diritti delle persone con deficit, dei poveri e degli sfruttati. Avere una madre così energica e sostenitrice dei propri ideali forse a quel tempo doveva essere parecchio ingombrante, tuttavia Mario non ebbe scelta.

Quando seppe che Maria era la sua vera madre in principio ebbe come una sorta di avversione verso di lei, che lo aveva tenuto nascosto per tanto tempo, e quando invece lo riconobbe pubblicamente per Mario fu come una sorta di liberazione da quella ambiguità in cui aveva vissuto per tanto tempo. Purtroppo l’unico momento in cui lo indicò come “mio figlio” fu nel testamento che lasciò alla sua morte, in cui affida a Mario il compito di continuare la sua opera.

Cosa che Mario fece, forse succube di quella madre dalla personalità poliedrica, severa e dolce al tempo stesso, materna e inflessibile, moderna e anche trasgressiva, pronta a sfuggire a qualsiasi gabbia o legame che le impedisse di raggiungere i suoi obiettivi. Ma fu proprio il figlio l’oggetto dei suoi studi, e grazie a lui scaturirono dalla mente le sue idee più geniali.