mercoledì 4 gennaio 2017

Ferrara - Tempio di San Cristoforo alla Certosa



Tempio di San Cristoforo alla Certosa

Fu Borso d’Este a promuovere, nel 1452, la costruzione di un monastero certosino lontano dal centro abitato.
L’isolamento, come imponeva la regola dell’ordine, fu però breve e già pochi decenni dopo, con il compiersi dell’Addizione Erculea, il complesso venne racchiuso nella cerchia delle mura estensi, perdendo così la caratteristica di “eremo”. Nel 1498 circa, accanto alla primitiva Chiesa, per volere di Ercole I d’Este fu avviata la costruzione del nuovo e attuale Tempio di San Cristoforo che è una delle opere più originali del Rinascimento ferrarese attribuita a Biagio Rossetti. Alla fine del Settecento, a seguito delle soppressioni napoleoniche, i monaci persero il possesso del convento e della Chiesa, il cui ricco patrimonio artistico fu in parte disperso.

Acquisito dal Comune di Ferrara, il Tempio venne riaperto al culto nel 1813, mentre l’area adiacente fu adibita a cimitero pubblico. Le trasformazioni furono rilevanti, in quanto interessarono l’antica Chiesa e parte del chiostro, che furono abbattuti, mentre successivamente fu costruita l’ala sinistra del portico curvilineo, che segna in modo così caratteristico la piazza antistante. A decenni dal terribile bombardamento subito da Ferrara nel 1944, dopo anni di intenso restauro, è stata riaperta al culto la chiesa di San Cristoforo alla Certosa raggiungendo l'obiettivo di mettere a disposizione del pubblico parte dell’immenso patrimonio di opere d’arte, tra cui opere pittoriche, cori lignei, il ciborio, ancone e pale, crocifissi e altri arredi liturgici.


















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