GAETANO BRESCI
Gaetano Bresci (Prato, 10 novembre 1869 - Isola di Santo Stefano, 22 maggio 1901), è stato un anarchico italiano, condannato all'ergastolo per aver messo in atto un'azione diretta (definito dallo stesso Bresci «UN FATTO») contro il Re Umberto I, colpito a morte da alcune pistolettate la sera di domenica 29 luglio 1900 a Monza.
Per approfondire:
https://www.anarcopedia.org/index.php/Gaetano_Bresci
Negli ultimi anni del XIX secolo, l'Italia fu attraversata da un'ondata
di proteste sociali e disordini politici. Le elezioni del 1897 videro un
notevole rafforzamento dei socialisti, dei radicali e dei repubblicani,
e il malcontento popolare esplose nei moti di Milano del 1898, durante i quali il generale Bava Beccaris
ordinò di aprire il fuoco sulla folla, causando centinaia di morti. La
repressione che ne seguì portò all'arresto di numerosi esponenti
socialisti e alla chiusura dei giornali e delle sedi dei partiti operai.
Questo periodo di forte tensione culminò con il regicidio di Umberto I nel 1900, per mano dell'anarchico Gaetano Bresci,
che volle vendicare le vittime della repressione milanese. La morte di
Umberto I segnò la fine di un'epoca e aprì la strada a un nuovo corso
politico con l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III e la nomina di Giuseppe Zanardelli
come presidente del Consiglio, accompagnato da Giovanni Giolitti come
ministro dell'Interno, inaugurando una nuova fase caratterizzata da un
maggiore impegno verso le riforme sociali e una gestione più democratica
del potere.
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