lunedì 16 giugno 2025

CANZONE " ANDREA " testo

 Andrea s'è perso
S'è perso
E non sa tornare
Andrea s'è perso
S'è perso
E non sa tornare
Andrea aveva
Un amore
Riccioli neri
Andrea aveva
Un dolore
Riccioli neri

C'era scritto sul foglio
Ch'era morto
Sulla bandiera
C'era scritto e la firma
Era d'oro
Era firma di re
Ucciso sui monti
Di Trento
Dalla mitraglia
Ucciso sui monti
Di Trento
Dalla mitraglia

Occhi di bosco
Contadino del regno
Profilo francese
Occhi di bosco
Soldato del regno
Profilo francese
E Andrea ha perso
Ha perso l'amore
La perla più rara
E Andrea ha in bocca
Ha in bocca un dolore
La perla più scura

Andrea raccoglieva
Raccoglieva violette
Ai bordi del pozzo
Andrea gettava
Riccioni neri
Nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse
Gli disse: "Signore
Il pozzo è profondo
Più fondo del fondo
Degli occhi
Della notte del pianto"
Lui disse: "Mi basta
Mi basta che sia
Più profondo di me"
Lui disse: "Mi basta
Mi basta che sia
Più profondo di me"

GUTEMBERG JOHANNES - STAMPA A CARATTERI MOBILI

 


Johannes Gutenberg nacque a Magonza dal mercante Friele (Friedrich) Gensfleisch zur Laden, nato intorno al 1350, e da Else Wyrich, che Friedrich aveva sposato in seconde nozze nel 1386. Non si conosce la data certa della nascita di Johannes, ma è citato come maggiorenne in un documento del 1420. Gli studiosi hanno pertanto collocato la sua nascita tra il 1393 e il 1403 (come data simbolica per la nascita di Johannes Gutenberg è stato preso il 1400). Il nome "zum Gutenberg" deriva dall'edificio "nella corte Gutenberg" (oggi in Christophstraße 2) in cui la famiglia si trasferì.

I Gensfleisch erano una delle famiglie patrizie della città, addetti alla lavorazione del metallo e del conio. Nel 1430 Johannes Gutenberg decise di trasferirsi a Strasburgo per motivi politici, e qui lavorò come apprendista orafo, occupandosi in particolare del conio delle monete.

 

Il procedimento di stampa

La stampa a caratteri mobili è una tecnica di stampa basata sull'uso di elementi mobili per riprodurre testi su un supporto di carta. Fu inventata in maniera indipendente in Cina e in Europa. Venne introdotta per la prima volta in Cina attorno al 1041 dall'inventore Bi Sheng, che ideò caratteri in terracotta; in Europa nel 1453-55, dal tedesco Johannes Gutenberg, che realizzò caratteri in metallo.

Per quanto riguarda l'Europa, la lega tipografica di Gutenberg era formata da piombo, antimonio e stagno, raffreddava velocemente e resisteva bene alla pressione esercitata dal torchio. Il torchio tipografico usato per la stampa era derivato dalla pressa a vite impiegata per la produzione del vino: esso permetteva di applicare efficacemente, e con pressione uniforme, l'inchiostro sulla pagina.

La tecnica tipografica di Gutenberg consisteva nell'allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta. L'innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri. Con la tecnica precedente, cioè la xilografia (da cui il torchio xilografico), le matrici di stampa venivano ricavate da un unico pezzo di legno, che poteva essere impiegato solo per stampare sempre la stessa pagina, finché non si rompeva la matrice, cosa che accadeva molto spesso.

Questa tecnica si rivelò di gran lunga migliore rispetto ai procedimenti tradizionali e si diffuse in pochi decenni in tutta Europa: solo 50 anni dopo erano stati stampati già 30 000 titoli per una tiratura complessiva superiore ai 12 milioni di copie. Il primo testo fu la Bibbia a 42 linee, cioè 42 righe per pagina, con il testo stampato su due colonne. I libri stampati con la nuova tecnica tra il 1453-55 e il 1500 vengono chiamati incunaboli.

 


mercoledì 7 maggio 2025

MARIA MONTESSORI

 

 

 Chiaravalle, 31 agosto 1870

 Noordwijk, 6 maggio 1952)

anni 82

Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori  è stata una pedagogista, educatrice e medico italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.

Le notizie su Maria Montessori sono tantissime e chi vuole approfondire e conoscere può accedere al sito:

https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Montessori 

 Il metodo Montessori è un sistema educativo che si basa sull'indipendenza e sulla libertà di scelta del bambino, che mira a favorire lo sviluppo di un senso di responsabilità e di consapevolezza da parte dello studente, anziché imporre dall'alto percorsi formativi standardizzati e con tappe predefinite.

 Ha introdotto l'importanza dell'osservazione diretta dei bambini nel processo educativo. Ha sviluppato un metodo pedagogico che pone l'insegnante come osservatore e guida anziché come il detentore del sapere. Questo approccio all'osservazione ha contribuito a gettare le basi per la moderna psicologia dello sviluppo.

 Maria Montessori ebbe un rapporto complesso e ambivalente con il regime fascista. Inizialmente, il regime appoggiò il suo metodo educativo, vedendolo come strumento per risolvere l'analfabetismo e promuovere l'idea di un'educazione nazionale. Tuttavia, con il tempo, le posizioni ideologiche di Montessori, in particolare quelle pacifiste e legate alla libertà dell'individuo, entrarono in conflitto con la visione totalitaria del fascismo. Questo contrasto portò, nel 1933, alla sua decisione di lasciare l'Italia e al successivo scioglimento delle sue scuole e del suo centro di formazione a Roma. 

Mario Montessori: la storia difficile del figlio di Maria Montessori.

Chi era Mario Montessori?

Mario Montessori nacque il 10 marzo 1898 dalla relazione della madre, Maria Montessori, con un collega, Giuseppe Montesano, Mario Montessori venne partorito di nascosto perché la madre, essendo nubile, al tempo avrebbe creato uno scandalo.

Il padre, Giuseppe Montesano considerato uno dei fondatori della psicologia e della neuropsichiatria infantile italiana, era l’insegnante di psichiatria della madre durante i suoi studi medici. Maria dunque tenne la gravidanza segreta e partorì il figlio fuori da occhi indiscreti, ma non potendolo allevare in quanto la famiglia del marito faceva molte pressioni, lo affidò a una famiglia che viveva in una fattoria e lo crebbe lontano da pettegolezzi che avrebbero compromesso la sua carriera e la sua vita. Maria andava a trovarlo una volta alla settimana e nel tempo che trascorreva con lui gli insegnava tante cose.

Dopo la morte della sua madre adottiva, Mario, ormai quattordicenne, andò a vivere con la madre naturale, senza mai sapere la verità. Il giovane sapeva di essere un nipote della Montessori e non ebbe mai il sospetto che lei fosse in realtà la madre naturale. Nel 1915 partì con lei per gli USA: in quell’occasione la donna doveva spiegare e dimostrare il suo Metodo alla Panama-Pacific International Exposition di San Francisco. Impressionato dall’America, Mario decise di rimanere e neanche quando la madre fece ritorno in Europa per la morte del padre riuscì a convincersi a tornare.

Appena diciannovenne Mario sposò Helen Cristie e insieme con lei partì per vivere in Spagna, dove ebbero quattro figli. Successivamente Mario decise di divorziare e tenere però i suoi figli, ai quali garantì una vita decorosa. Dopo qualche tempo Mario sposò una ragazza olandese, ma non lasciò più la madre e continuò a seguirla nei suoi numerosi viaggi.

Mario decide di dedicarsi alla pedagogia ed al metodo

Negli anni, infatti, era cresciuto l’interesse di Mario per il lavoro della madre ed era diventato anche lui un pedagogo, intervenendo anche con iniziative come quella di trasformare il Metodo di Maria in Association Montessori Internazionale (AMI).

Anche lui dedicò tutta la sua vita alle iniziative intraprese dalla madre e con lei durante l’età adulta. Non ebbe grandi ispirazioni Mario, aveva dietro una madre che era stata creatrice e ideatrice di un sistema che l’aveva portata a diventare richiestissima ovunque, contesa tra premi e riconoscimenti, e aperture di nuove scuole sempre con il suo Metodo.

Nel 1929 fondò insieme alla madre l’Associazione Internazionale Montessori per preservare, diffondere e promuovere i principi e le pratiche delle scuole Montessori e del metodo montessori.

L’avvento del fascismo e il rifiuto dei Montessori

Dopo la rottura con il regime italiano e quindi con Mussolini, Mario e la madre si trasferirono in Olanda, al 161 Koninginneweg, ad Amsterdam. In questa casa, acquistata da Mario e dalla madre prima del loro ritorno dall’India vissero fino alla morte.

Mario aiutò in seguito la madre anche dopo la sua morte nel divulgare il metodo Montessori

Anche dopo la morte della madre, avvenuta nel 1952, Mario prese parte attivamente alle iniziative dell’associazione creata molti anni prima e continuò la sua opera prodigandosi sempre per il bene dei bambini.

Ad oggi la casa funge da museo ed è piena di documenti, libri, articoli e materiale Montessori che testimoniano la grandezza della sua opera. Mario Montessori morì il 10 febbraio 1982 a causa di un’improvvisa malattia all’ospedale di Amsterdam all’età di 82 anni.

La sua vita molto difficile

Anche se in principio il ragazzo, quando la madre lo portò a vivere con sé, non sapeva che fosse la sua madre naturale, probabilmente c’era qualcosa che comunque lo attirava verso quella donna, che sentiva essere più di una zia.

Nonostante tutto, la seguì ovunque e la aiutò a propagare nel mondo il suo metodo di insegnamento che era rivolto ai bambini e che ha esportato in tutto il mondo. Oltre che una grande pedagogista, la Montessori fu anche una attiva sostenitrice delle battaglie per l’emancipazione femminile, per il riconoscimento dei diritti delle persone con deficit, dei poveri e degli sfruttati. Avere una madre così energica e sostenitrice dei propri ideali forse a quel tempo doveva essere parecchio ingombrante, tuttavia Mario non ebbe scelta.

Quando seppe che Maria era la sua vera madre in principio ebbe come una sorta di avversione verso di lei, che lo aveva tenuto nascosto per tanto tempo, e quando invece lo riconobbe pubblicamente per Mario fu come una sorta di liberazione da quella ambiguità in cui aveva vissuto per tanto tempo. Purtroppo l’unico momento in cui lo indicò come “mio figlio” fu nel testamento che lasciò alla sua morte, in cui affida a Mario il compito di continuare la sua opera.

Cosa che Mario fece, forse succube di quella madre dalla personalità poliedrica, severa e dolce al tempo stesso, materna e inflessibile, moderna e anche trasgressiva, pronta a sfuggire a qualsiasi gabbia o legame che le impedisse di raggiungere i suoi obiettivi. Ma fu proprio il figlio l’oggetto dei suoi studi, e grazie a lui scaturirono dalla mente le sue idee più geniali.

 

 

 

 

 

 

lunedì 14 aprile 2025

martedì 8 aprile 2025

TALASSEMIA - L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLA DONAZIONE DI SANGUE

 TALASSEMIA - L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLA DONAZIONE DI SANGUE

 


 


 


 

sabato 29 marzo 2025

GROENLANDIA


 La grande isola della Groenlandia è un territorio danese autonomo situato tra l’oceano Atlantico del Nord e l’oceano Artico. La sua superficie terrestre è ricoperta prevalentemente di ghiaccio e la maggior parte dell'esigua popolazione vive lungo la costa, nei fiordi liberi da ghiacciai, soprattutto nella zona sud-ovest. Per via della posizione geografica, ancora più a nord del Circolo polare artico, la Groenlandia è caratterizzata da fenomeni naturali come il sole di mezzanotte in estate e l'aurora boreale in inverno.

Capitale: Nuuk
Popolazione: 56.865 (2023) Banca Mondiale
Continente: America del Nord
Area: 2.166.000 km²
Lingua ufficiale: Groenlandese
Prodotto interno lordo: 3,236 miliardi USD (2021) Banca Mondiale
Valuta: Corona danese
 
 

 Da:https://it.wikipedia.org/wiki/Groenlandia

La Groenlandia (in groenlandese Kalaallit Nunaat, lett. "terra dei Kalaallit"; in danese Grønland, lett. "terra verde") è un'isola collocata nell'estremo nord dell'oceano Atlantico tra il Canada a sud-ovest, l'Islanda a sud-est, l'Artide e il mar Glaciale Artico a nord. Con circa 0,03 ab./km², è la nazione meno densamente popolata della Terra.

È un territorio appartenente al Regno di Danimarca, che comprende anche la Danimarca continentale e le isole Fær Øer. Confina con il Canada, dal 2022, sull'isola Hans. La Groenlandia fu una delle colonie della Corona Norvegese fino al 1814, quando passò sotto il controllo della Danimarca; nel 1953 divenne parte del regno danese attraverso la formula dell'unione personale. Nel 1979 all'isola venne concesso l'autogoverno (hjemmestyre) dal Folketing (il Parlamento danese) mediante una legge approvata nel 1978.

Il sovrano di Danimarca rimane comunque il capo di Stato della Groenlandia. Fece parte della Comunità economica europea, come territorio danese, dal 1973 fino al 1985, quando decise di uscirne per effetto del referendum del 1982.

In seguito al referendum del 2008, sono state trasferite al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali.[2][3][4] Il referendum, seppure oggetto di critiche e non vincolante per il parlamento danese, è stato riconosciuto da quest'ultimo e la sua applicazione è divenuta effettiva il 21 giugno 2009, costituendo un passaggio importante verso l'indipendenza.[5][6][7][8] La Danimarca mantiene ancora il controllo su finanze, politica estera e difesa militare e provvede a un sussidio annuale (circa 3,4 miliardi di corone, pari al 30% del PIL per il 2008).[9]

 


 

giovedì 27 marzo 2025

FRASSINELLE (RO) - IL CAMION DELLA MORTE

FRASSINELLE (RO) - IL CAMION DELLA MORTE

"Nella notte fra il 14 e il 15 novembre 1951 il fiume Po ruppe gli argini. Tre grosse falle, aperte quasi contemporaneamente nell’argine sinistro nel comune di Occhiobello, scaricarono nel Polesine, in provincia di Rovigo, due terzi dell’intera portata del grande fiume. Un camion con a bordo un centinaio tra uomini donne e bambini, raccolti nelle campagne dei comuni di Fiesso e Frassinelle con l’obbiettivo di portarli in salvo, si trovò invece bloccato dall’acqua che saliva velocemente sino a raggiungere il motore, che si spense. Nella notte fredda l’acqua continuò a salire e inutili furono le grida di aiuto. Le vittime furono 84 i superstiti 14. L’episodio è passato alla storia come il camion della morte” (G.Maragna).



 
(Testo)

QUI L’ALBA DEL 15 NOVEMBRE 1951
LA FURIA DELLE ACQUE
DILAGANTI NEL POLESINE
STRONCO’ 84 VITE UMANE
LA PIETA’ DEI VIVENTI
QUESTO MARMO ERESSE
OMAGGIO ALLE VITTIME INNOCENTI
RICORDO DOLORANTE
DELL’IMMANE SCIAGURA
PROMESSA DI AMORE E BONTA’
CHE UNISCA LE GENTI
COME ALLORA LE UNI’
LA SOLIDARIETA’ DEI COLPITI

 foto Maragna
 
PER SAPERNE DI PIU':
 
 Tutto quanto sopra è stato copiato dal bellissimo sito CHIERACOSTUI.COM (il più grande museo all'aria aperta in Italia)
che invito tutti a visitare.
         

venerdì 28 febbraio 2025

GIUFFRE' GIOVANNI BATTISTA

 GIUFFRE' GIOVANNI BATTISTA

 

Foto e testo tratto da:

https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Giuffr%C3%A8

 

All'inizio degli anni Cinquanta del XX secolo Giovanni Battista Giuffrè, ex impiegato in una banca di Imola, aveva iniziato a occuparsi, per conto di enti ecclesiastici, della ricostruzione di chiese o conventi danneggiati dalla seconda guerra mondiale. L'ex cassiere cominciò ad amministrare denaro per conto di parrocchie, istituti religiosi, ma anche privati cittadini in Romagna, promettendo tassi di interesse altissimi, che oscillavano dal 70% al 100%.

Presentando come garanzia di affidabilità le sue amicizie con gli ambienti religiosi (per questo fu poi soprannominato "il banchiere di Dio") e contando su alcune connivenze negli ambienti politici e nel sistema bancario, Giuffrè riuscì inizialmente a rastrellare ingenti somme di denaro. L'ex impiegato rimborsava effettivamente gli altissimi tassi di interesse, contribuendo in tal modo a pubblicizzare e rendere molto appetibile la sua raccolta, che così si estese rapidamente anche in altre regioni.

In realtà Giuffrè non investiva il denaro raccolto in attività finanziarie, ma si limitava a rimborsare gli alti tassi di interesse semplicemente utilizzando il denaro raccolto successivamente presso altri risparmiatori, secondo il classico meccanismo dello "Schema di Ponzi". Quando un certo numero di risparmiatori, sospettando la truffa, iniziarono a chiedere il rimborso e Giuffrè non fu in grado di rimborsarli, gli ultimi entrati nella raccolta persero il loro denaro e la truffa fu scoperta. Nel marzo 1957 Giuffrè fu interrogato dalla Guardia di Finanza.

La sua attività continuò fino all'agosto dell'anno seguente, quando scoppiò il caso. Tra i più colpiti ci furono i francescani dell'Ordine dei Frati Minori, che persero una cifra enorme. Mentre chi ne profittò furono i frati Cappuccini, i primi ad essere contattati da Giuffrè e a fare i primi versamenti per poi averne subito enormi profitti. Essi fecero propaganda tra gli altri Ordini maschili e femminili. I Frati Minori furono gli ultimi a versare i loro risparmi, anzi chiesero prestiti anche alle banche e a parenti privati, prestiti che poi non poterono restituire. Per anni e anni rimasero indebitati. Papa Giovanni XXIII poi creò una commissione cardinalizia perché si occupasse della vicenda, per tentare di mitigare in qualche modo lo scandalo. Si trattò di un caso che, all'epoca, suscitò notevole clamore, scosse l'opinione pubblica e provocò anche un terremoto politico. Nel processo che ne seguì, infatti, furono chiamati in causa il ministro delle Finanze Luigi Preti e il suo predecessore Giulio Andreotti; si istituì anche una commissione parlamentare d'inchiesta.

In definitiva il clamore del caso Giuffrè contribuì a far introdurre in Italia, negli anni seguenti, una più severa normativa sulla raccolta di risparmio, che, a partire dagli anni sessanta infatti, non fu più concessa a soggetti non autorizzati dalla Banca d'Italia e dagli organi istituzionali di controllo del sistema bancario.


 

martedì 18 febbraio 2025

EVANGELISTA TORRICELLI

 

 
Evangelista Torricelli 
(Roma, 15 ottobre 1608 – Firenze, 25 ottobre 1647 - 39 anni) è stato un matematico e fisico italiano. 

Torricelli nacque a Roma (ma, fino al 1987, si è ritenuto che fosse nato a Faenza) da genitori romagnoli, Gaspare Ruberti, un tessitore originario di Bertinoro (nell'odierna provincia di Forlì-Cesena), e Giacoma Torricelli, originaria di Faenza. Rimase orfano in tenera età e trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Faenza, dove fu iniziato allo studio dallo zio materno, Gian Francesco Torricelli (Don Jacopo, monaco camaldolese), parroco di S. Ippolito, che curò la sua educazione primaria. Frequentò poi la scuola dei Gesuiti, prima a Faenza e quindi a Roma, dove si avvicinò agli studi di matematica, che approfondì sotto la guida di Benedetto Castelli (1577-1644), padre benedettino, rinomato professore di matematica e idraulica al Collegio della Sapienza, e illustre discepolo di Galileo. 
 
 
L'11 settembre del 1632 Evangelista Torricelli ebbe contatti epistolari con Galileo Galilei
 (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642 - 78 anni). Il 10 ottobre 1641 Torricelli divenne assistente di Galileo, assieme a Vincenzo Viviani, e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella sua abitazione. 
Galileo morì pochi mesi dopo (l'8 gennaio del 1642). Alla sua morte, il granduca Ferdinando II de' Medici nominò Torricelli suo successore come matematico del Granducato di Toscana, carica che ricoprì fino alla morte, e divenne professore di matematica presso l'Accademia fiorentina.  

Oltre all'attività di matematico e studioso di geometria, nel corso della quale elaborò diversi importanti teoremi e anticipò il calcolo infinitesimale, egli si dedicò alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfondendo l'ottica. Possedeva un laboratorio nel quale realizzava egli stesso lenti e telescopi. A causa della sua prematura scomparsa, non conosciamo i particolari del processo originale di lavorazione, poiché lo scienziato lo aveva coperto da segreto.

Torricelli si dedicò anche allo studio dei fluidi, giungendo a inventare il barometro a mercurio, chiamato "tubo di Torricelli" o "tubo da vuoto di Torricelli", prima della fine del 1644. Tale invenzione era basata nella misurazione della pressione atmosferica attraverso l'uso di un tubo che, proprio sotto la spinta di tale pressione, veniva riempito dal mercurio fino all'altezza di 760 mm (esperimento effettuato sul livello del mare). Proprio da questa invenzione è nata l'unità di misura della pressione "millimetri di mercurio" (mmHg) e l'uguaglianza: 1 atm = 760 mmHg (la pressione di un'atmosfera corrisponde a 760 millimetri di mercurio). Nello stesso anno pubblicò l'opera in tre parti dal titolo Opera geometrica, della quale De motu gravium costituisce la seconda parte.

Torricelli morì a Firenze a 39 anni, probabilmente pochi giorni dopo aver contratto una malattia (tifo oppure polmonite), e venne sepolto nella basilica di San Lorenzo.

 
Per approfondire:

giovedì 13 febbraio 2025

PIERO FA LA MERICA di PAOLO MALAGUTI

PIERO FA LA MERICA di PAOLO MALAGUTI


 

 
 

 

martedì 11 febbraio 2025

PONTICELLI di MALALBERGO - PRIMO MORONI

 https://casadelpopoloponticelli.noblogs.org/

Notizie su PRIMO MORONIhttps://www.treccani.it/enciclopedia/primo-moroni_(Dizionario-Biografico)/

 


 

 

Chi siamo

Prologo

chimonumento

Ponticelli di Malalbergo è una piccola frazione della bassa bolognese a metà strada fra Bologna e Ferrara.  In passato, durante la resistenza, è stata luogo di numerosi scontri fra antifascisti e camicie nere.

Questo piccolo borgo che a metà degli anni ’40 contava poco più di 500 abitanti pagò con la vita di 28 partigiani il suo rifiuto a collaborare e ad appoggiare la neo-nata repubblica si Salò

Al termine della guerra molti degli abitanti, per la maggiorparte contadini e braccianti, costruirono nel tempo libero dal lavoro una Casa del Popolo, dove poter collocare la sede del PCI e poter svolgere numerose attività culturali e ludiche rivolte a tutta la popolazione.

Proprio in quegl’anni nacque la storica Festa dell’Unità che si svolse per anni nel parco pubblico antistante la Casa del Popolo e che diventò in breve tempo luogo di incontro per numerosi antifascisti della zona.

L’associazione Primo Moroni

Nel 1991 nasce il Partito della Rifondazione Comunista tentando di raccogliere una larga fetta dei militanti dell’ormai defunto PCI, delusi dalla trasformazione del più grande partito comunista d’Europa in un partito riformista.

Proprio in quegl’anni diversi compagni provenienti da Ponticelli e dintorni decidono di recuperare la storica festa dell’Unità che non si svolgeva ormai da anni. Attraverso il sodalizio con Rifondazione Cumunista vengono presi in affitto alcuni locali della Casa del Popolo per poter svolgere riunioni e stivare la attrezzature e la storica festa di Ponticelli diventa per un breve periodo Festa di Liberazione.

Nel Maggio 1998, a seguito di numerose divergenze e perplessità sulle scelte e sulle pratiche politiche del PRC, il gruppo di Ponticelli decide di uscire dal partito e di costituirsi in associazione dichiarando di voler dirigere più liberamente le proprie scelte e di volersi staccare radicalmente dalla nauseabonda politica degli interessi particolari.
La dirigenza del partito volentieri ci accompagna alla porta.

 Primo Moroni

L’associazione viene intotolata a Primo Moroni, defunto qualche settimana prima a Milano. Primo Moroni viene scelto come il simbolo di quello che l’associazione intendeva realizzare attraverso le sue attività. La libreria Calusca di Milano, di cui Primo era il fondatore e curatore, era un vero e proprio punto di incontro per tutte le varie componenti di quella sinistra extra-parlamentare e non, veriagata e spesso divisa.

L’associazione Primo Moroni si pose e continua a porsi come obbiettivo principale proprio quello di essere il punto d’incontro di individualità diverse e differenti ma conciliabili da alcuni elementi comuni: le radici antifasciste della nostra storia, la battaglia allo sfruttamento neoliberista del lavoro, la salvaguardia del territorio dalle devastazioni urbanistiche e industriali.

Per saperne di più su Primo Moroni: Archivio Primo Moroni

 La Nuova Casa del Popolo

Nella seconda metà degli anni ’90 il Partito dei Democratici di Sinistra, erede del defunto PCI, affogato dai debiti del suo quotidiano l’Unità, decide di vendere parte del suo patrimonio immobiliare. Vengono così gettate sul mercato privato tutte quelle le Case del Popolo, costruite grazie al sudore e alla fatica della gente comune, di cui il partito era diventato proprietario. La Casa del Popolo di Ponticelli non fa eccezione a questa vergognosa svendita di un patrimonio collettivo.

L’associazione si propone come potenziale acquirente dell’immobile, motivando il suo legittimo diritto a diventare il naturale successore di una storia e una tradizione di gestione collettiva e condivisa dello stabile in questione. La casa del Popolo era del popolo e doveva rimanere tale.

Il Pds, facendo orecchie da mercante, vende l’immobile ad un privato che lo trasforma in un bar-ristoante come tanti altri.  L’associazione Primo Moroni, decisa a continuare la pripria attività nella borgata in cui era ormai radicata, decide impegnarsi con un mutuo di 15 anni nell’acquisto di un vecchio essiccatoio del riso dell’800. Nel Dicembre 2000 viene così fondata la Nuova Casa del Popolo di Ponticelli, proprio a pochi metri di fronte alla vecchia.

 

 


mercoledì 22 gennaio 2025

LE FESTE SON FINITE .......... MA SEI HAI ANCORA VOGLIA DI UN BUON COTECHINO......


 LE FESTE SON FINITE .......... MA SEI HAI ANCORA VOGLIA DI UN BUON COTECHINO......

 

Salumificio Magnoni

Tradizione di famiglia

Il Salumificio Magnoni lavora ogni giorno carni suine fresche provenienti da circuiti di allevamento DOP. Vengono quotidianamente selezionati i tagli classici della macelleria italiana per soddisfare i rivenditori di carne ed i produttori di salumi.

Dopo anni di sola macellazione l’attività del Salumificio si è spostata sulla produzione di salumi. Seguendo l’evoluzione del mercato, ci siamo dotati degli strumenti per dare maggiori garanzie possibili ai consumatori. Utilizziamo suini DOP per le produzioni tipiche.

 

https://www.salumificiomagnoni.it/prodotto/insaccati-da-pentola/cotechino/