mercoledì 31 marzo 2010

Ossimoro

L'Ossimoro.
I francesi lo chiamano "alleanza di parole", ma è una alleanza tra nemici perché si tratta di termini contrari, artificiosamente uniti per ottenere un particolare effetto narrativo.
Esempio: il silenzio eloquente dell'imputato dopo la letture dei capi d'accusa; il muto dialogare degli sguardi di due innamorati; ghiaccio bollente detto dell'attrice Anita Ekberg.
Nel linguaggio politico meritano menzione, per la loro spavalderia antigeometrica, le convergenze parallele, e per l'audace sfida alle leggi della fisica l'immobilismo dinamico.
Gli antichi romani raccomandavano festina lente, affrettati lentamente.
Insomma l'ossimoro, pur di ottenere un effetto d'arte, calpesta quel fondamentale principio della logica, per il quale una cosa non può essere uguale al suo contrario. E' certamente la più folle delle figure retoriche: Non per nulla, secondo alcuni etimologisti, vorrebbe dire (solita derivazione dal greco) "acutamente pazzo".

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