Antonio Rinaldi (Potenza 1914 - Firenze 1982) poeta del gruppo fiorentino legato a Oreste Macri'. Molto attivo nell'Italia culturale del dopoguerra , si dedicò all'insegnamento ( e' lui il giovane supplente del Liceo Galvani di Bologna a cui fa riferimento P.P. Pasolini nella sua biografia) e al giornalismo (collaborò con L'Unità, La Nazione e Il Resto del Carlino). Opere: La valletta (1939), periodo dell' dell'ermetismo; La notte (1949). Poesie (1958), Antologia in cui confluiscono i libri precedenti assieme a nuovi versi. La sua opera principale è L'età della poesia (1969). L'incontro con Tontodonati avviene grazie all'amico comune Amedeo Ratta. Rinaldi da subito si appassiona alla poesia di T. Nell'estate del 1967, Rinaldi, Ratta e Tontodonati fanno un viaggio in Abruzzo; Rinaldi è desideroso di vedere i luoghi di cui T. scrive con tanta passione. Al rientro la colloborazione continua, anzi si intensifica fino a quando decide di accettare la proposta di Tontodonati di curare la prefazione dell'opera prima di Tontodonati, quelle "Storie Paesane" (1968) destinate a diventare un punto di riferimento nella storia della letteratura dialettale abruzzese.
Abruzzo 1967 - primo da sin. Amedeo Ratta, al centro Antonio Rinaldi, ultimo a destra Giuseppe Tontodonati.Notizie tratte dal sito:
http://www.giuseppetontodonati.it/public/cms
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Biblioteca di Codigoro (Fe)
ARCHIVIO BASSANI:
ELENCO DEI TESTI CON DEDICA AUTOGRAFA .
(INVENTARIO PROVVISORIO A CURA DI MICAELA RINALDI (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA)
Nell'Archivio Bassani sono indicate queste opere:
RINALDI ANTONIO, Poesie, Milano, Mondadori, 1958
RINALDI ANTONIO, Testimonianza di Antonio Rinaldi, estratto da La Resistenza a Bologna. Testimonianze e Documenti, Istituto per la storia di Bologna, 1967
Notizie tratte dal sito:
http://www.comune.codigoro.fe.it/bassani/biblio_dediche.htm
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Da una intervista a Pasolini
Galeotta fu la poesia e chi la lesse
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Lei Pasolini, come se la cavava con le adunate col moschetto?
Da una parte ne ho un ricordo spaventosamente deprimente: si stava per ore fermi in certe viuzze battute dal sole, e allora lì i ragazzi, presi dalla noia, dalla frenesia, cominciavano a dire delle stupidaggini, delle follie: quei discorsi che si fanno tra adolescenti che mi deprimevano in modo atroce.
Però, d'altra parte ricordo che una volta siamo andati a sciare a Cortina in una specie di campeggio spaventoso, miserando. Facevamo spesso dei discorsi antifascisti. Il mio antifascismo è nato grazie ad Antonio Rinaldi, un poeta, che venne a fare il supplente di Storia dell'Arte. Non sapendo che cosa fare con noi, che cosa dire - era un ragazzo anche lui - ci lesse una poesia di Rimbaud: ecco, in quel momento lì è scattato per me l'antifascismo.
http://www.rai.it/RAInet/societa/Rpub/raiRSoPubArticolo2/0,,canale=societa%5Eid=0%5Eid_obj=%5Esezione=pasolini%5Esubsezione=123,00.html
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Negli anni 1958 e 1959 ebbi come professore di Italiano, all' Istituto Tecnico Commerciale "Vincenzo Monti", sezione C, Rinaldi Antonio.
Solo ora scopro che il mio prof. era un poeta e politicamente impegnato.
Questa modesta ricerca è un piccolo riconoscimento ad una persona che avrebbe dovuto ricevere più attenzione e considerazione da parte dei suoi alunni.
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