Sul Corriere della Sera di oggi, 21 settembre 2012, è pubblicata questa lettera:
"La ricchezza degli italiani e i tesori ( nascosti) al Fisco.
Caro direttore,
uno studio del colosso assicurativo Allianz ha certificato una cosa che sapevamo da tempo: i cittadini italiani sono i più ricchi del mondo. Più di quelli tedeschi, più di quelli francesi. Detta così potrebbe essere pure una bella cosa se non fosse che nel nostro Paese milioni di cittadini tirano la cinghia da anni. Mi chiedo dove vogliamo andare. Dove vuole andare questo Paese se l' 80% delle tasse sono pagate da lavoratori dipendenti e pensionati pur detenendo solo il 30% della ricchezza? Dove vuole andare, se il 93% dell'Irpef è pagata dagli stessi lavoratori e pensionati?
Quale economia si può sviluppare in un Paese con queste disuguaglianze?
Quale crescita, quali consumi?
Dove vogliamo andare se di fronte a evasori fiscali che rubano soldi allo Stato, lo stesso Stato continua a recuperarli andandoli a chiedere ai derubati?
Come si fa a dichiarare che questo non è il problema di questo Paese?
Con che coraggio molti ricchi di questo Paese mandano i figli a scuola, si fanno curare, utilizzano strade e servizi per poi farli pagare sempre ad altri?
Non so, forse l'errore viene da lontano. Dal giorno in cui i nostri Padri costituenti scrissero la più bella delle Costituzioni esistenti. "La sovranità appartiene al popolo", ci dissero, senza però specificare (purtroppo) a chi dovesse appartenere tutto il resto. E oggi, i cittadini che pagano le tasse, qualche vago sospetto cominciano ad averlo. Un caro saluto."
Johannes Buckler
johannes.buckler@email.it
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