venerdì 28 aprile 2017

LIDO DI SPINA

24 aprile 2017

Pineta verso il campeggio.






martedì 25 aprile 2017

FERRARA - Tempio di San Cristoforo alla Certosa


Tempio di San Cristoforo alla Certosa

Fu Borso d’Este a promuovere, nel 1452, la costruzione di un monastero certosino lontano dal centro abitato. 
L’isolamento, come imponeva la regola dell’ordine, fu però breve e già pochi decenni dopo, con il compiersi dell’Addizione Erculea, il complesso venne racchiuso nella cerchia delle mura estensi, perdendo così la caratteristica di “eremo”. Nel 1498 circa, accanto alla primitiva Chiesa, per volere di Ercole I d’Este fu avviata la costruzione del nuovo e attuale Tempio di San Cristoforo che è una delle opere più originali del Rinascimento ferrarese attribuita a Biagio Rossetti. Alla fine del Settecento, a seguito delle soppressioni napoleoniche, i monaci persero il possesso del convento e della Chiesa, il cui ricco patrimonio artistico fu in parte disperso.
Acquisito dal Comune di Ferrara, il Tempio venne riaperto al culto nel 1813, mentre l’area adiacente fu adibita a cimitero pubblico. Le trasformazioni furono rilevanti, in quanto interessarono l’antica Chiesa e parte del chiostro, che furono abbattuti, mentre successivamente fu costruita l’ala sinistra del portico curvilineo, che segna in modo così caratteristico la piazza antistante. A decenni dal terribile bombardamento subito da Ferrara nel 1944, dopo anni di intenso restauro, è stata riaperta al culto la chiesa di San Cristoforo alla Certosa raggiungendo l'obiettivo di mettere a disposizione del pubblico parte dell’immenso patrimonio di opere d’arte, tra cui opere pittoriche, cori lignei, il ciborio, ancone e pale, crocifissi e altri arredi liturgici.
 



 
San Cristoforo dalle Mura estensi:






FERRARA - Chiesa di San Giuliano

Ferrara - San Giuliano

Affacciata su piazza Castello, venne edificata nel 1405 dal camerlengo Galeotto degli Avogadri. La chiesetta che oggi vediamo, sostituisce quella demolita nel 1385 che sorgeva presso l’attuale rivellino sud del castello stesso. La facciata è ornata da pregevoli motivi  e da un portale gotico in cotto dove è posto un altorilievo degli inizi del XV secolo raffigurante san Giuliano che uccide per errore i genitori. Gli interni furono completamente rimaneggiati nel XVIII secolo secondo i gusti dell’epoca.
(da Ferrara nascosta: http://www.ferraranascosta.it/chiesa-di-san-giuliano/)
Nei pressi dell'attuale chiesa di San Giuliano, dove vi è ora la fossa del castello, esisteva già nel XIII secolo una chiesa parrocchiale dedicata a san Giuliano. Venne demolita nel 1385 per dare spazio alla costruzione del Castello Estense e poco distante, nel 1405, venne costruita una nuova chiesa per merito dello zelante cittadino Galeotto degli Avogari su terreno donato dal Marchese Niccolò II, il costruttore è ignoto. Nella fiancata vi è una epigrafe in versi latini che ricorda la fondazione della piccola chiesa.
Fin dal tempo degli Estensi, in questa costruzione ebbero sede le arti degli albergatori, degli orefici, dei pescatori, dei pescivendoli e dei beccari sino all'anno 1616 sotto il giuspatronato degli Avogari, una delle più illustri famiglie della città.
Nel 1796 cessò di essere officiata e restò chiusa per vari anni. Per evitarne la profanazione e forse la demolizione, il sacerdote conte Don Pietro Dalla Fabbra l'acquistò conservando così alla città uno dei suoi più bei monumenti. Quindi il Dalla Fabbra la cedette a suo cugino Don Santina della nobile famiglia Fiori; questi a sua volta la lasciava in eredità al cardinale Luigi Giordani, arcivescovo di Ferrara dal 1877 al 1893, rimanendo poi sempre di diritto privato.
Sulla facciata si trova un altorilievo degli inizi del XV secolo raffigurante san Giuliano che uccide per errore i genitori. Gli interni furono completamente rimaneggiati nel XVIII secolo secondo i gusti dell'epoca. Fu restaurata nel XIX secolo e ancora alla metà del XX secolo. Dopo diverse vicende è ritornata di proprietà dell'arcidiocesi.
La piccola chiesa ospita opere di Bambini, Cromer, Menegatti, Grazzini; il soffitto è di Baseggio e Ettori.
(Da Wikipedia)










"Nella fiancata vi è una epigrafe in versi latini che ricorda la fondazione della piccola chiesa."
 
Avogari e l'epigrafe sono ricordati anche nel sito Chieracostui.com:
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=21038

"Discendente da una famiglia originaria del trevigiano (Avogadri), fu camerlengo del marchese Niccolò III d'Este all'inizio del XV sec.
Nel 1405 promosse la ricostruzione della chiesa di S.Giuliano a poca distanza da una precedente già intitolata al santo e distrutta alla metà del secolo XIV.
È difficile riprodurre fedelmente le abbreviazioni in epigrafi di quest'epoca, e ardua è stata per me l'esatta interpretazioni di ogni singola espressione del testo; tuttavia, su richiesta del segnalatore, azzardo una libera traduzione:

 "Il caso non ha voluto che la chiesa sacra al tuo nome, San Giuliano, restasse in piedi nel luogo dove c'è ora il fossato del Castello e la distrusse dalle fondamenta; ma altrove la ricostruì, allo scadere di millequattrocentocinque anni da quando la Vergine partorì il figlio di Dio Padre, un uomo sempre interessato all'onore divino e alla illustre grandezza nella nostra città, Galeotto de Avogari, che del suo ha dotato il tempio e lo ha fatto proprio erede".

Testo:

Que nil stare loco vaga fors permittit eodê
Scte tuo Juliane domum sub noîe sacram
Funditus evertit, castri ê ubi fossa propinqui
Illa nec est lustris alibi reparata quaternis
Mille quadringentis quinis fugientibu ânis
Ut genitû pepit genitrix sibi virgo parentem
En vir divini studiosus semper honoris
Civis et eximie nostra amplitudinis urbe
Quôdâ Avogarij de Avogarijs Galaotus
Pulcus hâc renovat pprio que dotat & here'
 

lunedì 17 aprile 2017

FERRARA nelle cartoline illustrate e foto vecchie e nuove

Le cartoline illustrate sono tratte dal libro
di Alberto Cavallaroni, edito dalla Banca di Credito Agrario di Ferrara nel novembre 1979 (edizione fuoti commercio).

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Torre dell'Orologio - Cenni storici

(a cura di Francesco Scafuri)

C’è chi la fa risalire almeno al XV secolo, ma secondo vari autori la torre dell’Orologio fu eretta nella seconda metà del ‘500, quando vi si collocò la campana della Ragione, predisposta su una struttura lignea che in seguito si degradò.
Questo fatto fece decidere al Maestrato dei Savi di offrire un sostegno adeguato a detta campana, così nel 1603 fu incaricato a tale scopo l’architetto Giovan Battista Aleotti, il quale intervenne anche sulla struttura architettonica della torre, donandole l’aspetto che in gran parte tuttora mantiene.
Nel 1864 fu predisposto l’orologio col quadrante luminoso.
Con l’allargamento di Corso Porta Reno degli anni ’50 del Novecento, la torre venne a trovarsi nel mezzo dell’imbocco della strada e tra due cavalcavia. Quello di origine trecentesca, a destra della torre, fu “restaurato” negli anni Venti del Novecento dall’ing. Carlo Savonuzzi che, tenendo conto dei riferimenti storici, diede l’immagine odierna al cavalcavia; l’altro, invece, fu concepito a seguito della costruzione del nuovo edificio progettato dall’architetto Marcello Piacentini (ex UPIM), realizzato tra il 1954 e il 1956 sulle macerie dell’ex Palazzo della Ragione.
(http://servizi.comune.fe.it/8126/torre-dell-orologio)

Torre dell'Orologio - 28 aprile 2017 - foto N.K.



Piazza Trento e Trieste - giugno 1901 - Palazzo della Ragione
Antico tribunale dove si rendeva giustiza e in cui venivano lette le sentenze fu eretto fra il 1325 ed il 1326.
Del complesso facevano parte la Torre dei Ribelli in angolo fra la piazza e la via san Romano, eretta nel 1274 ed il Palazzo dei Notai che si affacciava sull’attuale corso Porta Reno.
Come oggi, sotto i loggiati del palazzo vi erano botteghe artigiane, argentieri, cimatori, drappieri, sartori e cappellai.
Ai tempi di Ercole I d’Este, il palazzo fu decorato nell’occasione delle proprie nozze con Eleonora d’Aragona, purtroppo però un incendio lo devastò nel 1512 e pochi anni dopo fu nuovamente ristrutturato.
Gravemente danneggiato, come buona parte della città del resto, dal terremoto del 1570, dopo un ennesimo restauro divenne la sede del foro civile e penale.
Dal periodo napoleonico fino al 1815 lo si adibì a funzione di carcere e nel frattempo il tribunale si era spostato nei pressi dell’ex collegio dei Gesuiti in Borgo dei Leoni.
Fra il 1831 ed il 1840 vista la condizione precaria della struttura, lo si restaurò in stile neo-gotico su progetto dell’architetto comunale Giovanni Tosi.
Nell’aprile del 1945, l’edifico però venne interamente divorato dalle fiamme.
Il palazzo che oggi vediamo è degli anni ’50 del secolo scorso, progettato dall’architetto romano Marcello Piacentini.
(http://www.ferraranascosta.it/palazzo-della-ragione/)


Ex Palazzo della Ragione - 28 aprile 2017 - foto N.K.

Ex Palazzo della Ragione e Torre dell'Orologio - 28 aprile 2017 - foto N.K.



Volto del cavallo - Torre dell'Orologio e Torre della Vittoria - 28 aprile 2017 - Foto N.K.

Volto del cavallo - 28 aprile 2017 - Foto N.K.



28 aprile 2017 - Foto N.K.

28 aprile 2017 - Foto N.K.







domenica 16 aprile 2017

VAL CAMPOTTO - Azienda agricola - Agriturismo


 Galleria fotografica:

24 gennaio 2016

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25 dicembre 2016

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16 aprile 2017

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