di Alberto Cavallaroni, edito dalla Banca di Credito Agrario di Ferrara nel novembre 1979 (edizione fuoti commercio).
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Torre dell'Orologio - Cenni storici
(a cura di Francesco Scafuri)
C’è chi la fa risalire almeno al XV secolo, ma secondo vari autori la
torre dell’Orologio fu eretta nella seconda metà del ‘500, quando vi si
collocò la campana della Ragione, predisposta su una struttura lignea
che in seguito si degradò.
Questo fatto fece decidere al Maestrato dei Savi di offrire un sostegno adeguato a detta campana, così nel 1603 fu incaricato a tale scopo l’architetto Giovan Battista Aleotti, il quale intervenne anche sulla struttura architettonica della torre, donandole l’aspetto che in gran parte tuttora mantiene.
Nel 1864 fu predisposto l’orologio col quadrante luminoso.
Con l’allargamento di Corso Porta Reno degli anni ’50 del Novecento, la torre venne a trovarsi nel mezzo dell’imbocco della strada e tra due cavalcavia. Quello di origine trecentesca, a destra della torre, fu “restaurato” negli anni Venti del Novecento dall’ing. Carlo Savonuzzi che, tenendo conto dei riferimenti storici, diede l’immagine odierna al cavalcavia; l’altro, invece, fu concepito a seguito della costruzione del nuovo edificio progettato dall’architetto Marcello Piacentini (ex UPIM), realizzato tra il 1954 e il 1956 sulle macerie dell’ex Palazzo della Ragione.
(http://servizi.comune.fe.it/8126/torre-dell-orologio)Questo fatto fece decidere al Maestrato dei Savi di offrire un sostegno adeguato a detta campana, così nel 1603 fu incaricato a tale scopo l’architetto Giovan Battista Aleotti, il quale intervenne anche sulla struttura architettonica della torre, donandole l’aspetto che in gran parte tuttora mantiene.
Nel 1864 fu predisposto l’orologio col quadrante luminoso.
Con l’allargamento di Corso Porta Reno degli anni ’50 del Novecento, la torre venne a trovarsi nel mezzo dell’imbocco della strada e tra due cavalcavia. Quello di origine trecentesca, a destra della torre, fu “restaurato” negli anni Venti del Novecento dall’ing. Carlo Savonuzzi che, tenendo conto dei riferimenti storici, diede l’immagine odierna al cavalcavia; l’altro, invece, fu concepito a seguito della costruzione del nuovo edificio progettato dall’architetto Marcello Piacentini (ex UPIM), realizzato tra il 1954 e il 1956 sulle macerie dell’ex Palazzo della Ragione.
Torre dell'Orologio - 28 aprile 2017 - foto N.K. |
Piazza Trento e Trieste - giugno 1901 - Palazzo della Ragione |
Antico tribunale dove si rendeva giustiza e in cui venivano lette le sentenze fu eretto fra il 1325 ed il 1326.
Del complesso facevano parte la Torre dei Ribelli in angolo fra la piazza e la via san Romano, eretta nel 1274 ed il Palazzo dei Notai che si affacciava sull’attuale corso Porta Reno.
Come oggi, sotto i loggiati del palazzo vi erano botteghe artigiane, argentieri, cimatori, drappieri, sartori e cappellai.
Ai tempi di Ercole I d’Este, il palazzo fu decorato nell’occasione delle proprie nozze con Eleonora d’Aragona, purtroppo però un incendio lo devastò nel 1512 e pochi anni dopo fu nuovamente ristrutturato.
Gravemente danneggiato, come buona parte della città del resto, dal terremoto del 1570, dopo un ennesimo restauro divenne la sede del foro civile e penale.
Dal periodo napoleonico fino al 1815 lo si adibì a funzione di carcere e nel frattempo il tribunale si era spostato nei pressi dell’ex collegio dei Gesuiti in Borgo dei Leoni.
Fra il 1831 ed il 1840 vista la condizione precaria della struttura, lo si restaurò in stile neo-gotico su progetto dell’architetto comunale Giovanni Tosi.
Nell’aprile del 1945, l’edifico però venne interamente divorato dalle fiamme.
Il palazzo che oggi vediamo è degli anni ’50 del secolo scorso, progettato dall’architetto romano Marcello Piacentini.
(http://www.ferraranascosta.it/palazzo-della-ragione/)Del complesso facevano parte la Torre dei Ribelli in angolo fra la piazza e la via san Romano, eretta nel 1274 ed il Palazzo dei Notai che si affacciava sull’attuale corso Porta Reno.
Come oggi, sotto i loggiati del palazzo vi erano botteghe artigiane, argentieri, cimatori, drappieri, sartori e cappellai.
Ai tempi di Ercole I d’Este, il palazzo fu decorato nell’occasione delle proprie nozze con Eleonora d’Aragona, purtroppo però un incendio lo devastò nel 1512 e pochi anni dopo fu nuovamente ristrutturato.
Gravemente danneggiato, come buona parte della città del resto, dal terremoto del 1570, dopo un ennesimo restauro divenne la sede del foro civile e penale.
Dal periodo napoleonico fino al 1815 lo si adibì a funzione di carcere e nel frattempo il tribunale si era spostato nei pressi dell’ex collegio dei Gesuiti in Borgo dei Leoni.
Fra il 1831 ed il 1840 vista la condizione precaria della struttura, lo si restaurò in stile neo-gotico su progetto dell’architetto comunale Giovanni Tosi.
Nell’aprile del 1945, l’edifico però venne interamente divorato dalle fiamme.
Il palazzo che oggi vediamo è degli anni ’50 del secolo scorso, progettato dall’architetto romano Marcello Piacentini.
Ex Palazzo della Ragione - 28 aprile 2017 - foto N.K. |
Ex Palazzo della Ragione e Torre dell'Orologio - 28 aprile 2017 - foto N.K. |
Volto del cavallo - Torre dell'Orologio e Torre della Vittoria - 28 aprile 2017 - Foto N.K. |
Volto del cavallo - 28 aprile 2017 - Foto N.K. |
28 aprile 2017 - Foto N.K. |
28 aprile 2017 - Foto N.K. |
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