SAN BARTOLOMEO IN BOSCO
SAN LORENZO |
SAN GAETANO |
Nel 1954 Mons. Bovelli pose la prima pietra della nuova Chiesa.
Cronotassi:
Grossi Alessio (2007-2015)
Di Pascale Antonio (1978-2007)
Paparelli Lorenzo (1921-1978)
Manzoli Giuseppe (1913-1920)
Pieri Francesco (1885-1913)
Cavallazzi Carlo (1840-1840)
Baglioni Luigi (1832-1840)
Zappoli Achille (1829-1832)
Tacchi Antonio (1826-1826)
Tacchini Antonio (1817-1829)
Drappieri Giovanni (1812-1817)
Pellagatti Gaspare (1800-1812)
Botti Ferdinando ( 1783-1799)
(Sostantivo
cronotassi - f inv
- elenco ordinato cronologicamente di persone succedutesi in una carica. Usato specialmente nelle successioni di vescovi.
San Bartolomeo in Bosco è una frazione
di Ferrara di 2.041 abitanti, facente parte della Circoscrizione 2, il
cui territorio dista da Ferrara 14 km e si sviluppa fra Gaibana,
Montalbano e Marrara. Il borgo è sorto all'incirca verso il 1735, si
ricorda la vecchia chiesa parrocchiale risalente al 1783, distrutta nel
1945 e la nuova inaugurata il 20 dicembre 1959. È inoltre sede del
Centro di documentazione del mondo agricolo ferrarese. Vi si trovano un
asilo, una scuola elementare, una scuola media, alcuni ristoranti e bar e
annualmente vi si reca un piccolo luna park.
Potremmo racchiudere la storia di San
Bartolomeo in Bosco in un racconto di poco meno di trecento anni … prima
solo valli, paludi, qualche sparso casone di canne e fango. Con i primi
coloni nelle nuove terre emerse in località ‘li Boschi’ sorge nel 1737
un oratorio nelle possessioni dei conti Masi. Un piccolo borgo che
presto si popola e diviene, ‘dismembrato’ dalla chiesa di S. Egidio, la
parrocchia (1783) di San Bartolomeo in Bosco, con una nuova chiesa
(1786) e un suo parroco, don Botti. La storia (la Legazione Pontificia, i
giacobini, la Restaurazione, il regno sabaudo) sfiora il paese, che
vive del lavoro dei suoi contadini con la coltivazione della canapa, del
mais e, in epoche più recenti, della barbabietola e infine con la
frutticoltura. La guerra nel 1945 distrugge la vecchia chiesa,
ricostruita nel 1959 grazie alla tenacia del parroco don Lorenzo
Paparelli. Delle epoche passate, oltre qualche antica casa e la scuola
elementare (1912) dell’ing. Duprà, la storia si manifesta con il bel monumento ai Caduti della Grande Guerra di Edgardo Simone
(1927) e l’interessante Casa Littoria dell’ing. Ugo Marti (1939), ora
caserma dei Carabinieri. Guerre e alluvioni non hanno tolto a San
Bartolomeo in Bosco il piacevole aspetto di tranquillo e agiato borgo
contadino alle porte di Ferrara.
Bibliografia• Guida della Circoscrizione Sud di Ferrara, 2007
• In quel giorno si raccapitolò tutto l'inverno, diario del primo parroco di S.Bartolomeo don Ferdinando Botti, con introduzione storica di Adriano Franceschini, Gruppo Culturale in Nemore 1983
• Deo Gratias! Mezzo secolo della nuova Chiesa di San Bartolomeo in Bosco, Liberty House 2009
• Segnali dal passato, Lucio Scardino
• Carlo D'Onofrio, ...e adesso parliamo di San Bartolomeo in Bosco, stampato in proprio, 2016. La storia completa di San Bartolomeo in Bosco in 50 pagine ricche di illustrazioni. Prefazione della storico ferrarese Francesco Scafuri. L'opera è rinvenibile presso vari istituti culturali cittadini (la biblioteca Ariostea di Ferrara, l'archivio storico del comune di Ferrara, la biblioteca di Architettura ecc.) e, fino a esaurimento, presso l'edicola del paese.
Da:
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Bartolomeo_in_Bosco
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Il paese, sorto nel sec. XVIII su
terreno di recente bonifica, nella sua breve storia ha conosciuto ore
tristi e drammatiche a causa delle rotte del Reno negli anni 1774 e 1896
e del terremoto nel 1887.
Nel 1738 fu costruito dal conte
Bartolomeo Masi Pasini un oratorio, che ampiamente strutturato, fu
elevato a chiesa parrocchiale dal card. Alessandro Mattei con suo
decreto del 18 dicembre 1783; il primo parroco don Ferdinando Botti
prese possesso il 30 dicembre.
Nell’ultimo conflitto la zona fu
sottoposta a bombardamenti, riducendo nel 1945 la chiesa parrocchiale ad
un cumulo di rovine ed il campanile ad un tronco.
L’attuale chiesa, ricostruita più ampia e spaziosa, fu consacrata il 20 novembre 1959 dall’arcivescovo mons. Natale Mosconi.
Due lapidi marmoree poste all’entrata
principale ricordano la costruzione della nuova chiesa e la celebrazione
bicentenaria fatta alla presenza dell’arcivescovo mons. Luigi Maverna
il 18 dicembre 1986.
Da:
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