Evangelista Torricelli
(Roma, 15 ottobre 1608 – Firenze, 25 ottobre 1647 - 39 anni) è stato un matematico e fisico italiano.
Torricelli nacque a Roma (ma, fino al 1987, si è ritenuto che fosse nato a Faenza) da genitori romagnoli, Gaspare Ruberti, un tessitore originario di Bertinoro (nell'odierna provincia di Forlì-Cesena), e Giacoma Torricelli, originaria di Faenza. Rimase orfano in tenera età e trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Faenza, dove fu iniziato allo studio dallo zio materno, Gian Francesco Torricelli (Don Jacopo, monaco camaldolese), parroco di S. Ippolito, che curò la sua educazione primaria. Frequentò poi la scuola dei Gesuiti, prima a Faenza e quindi a Roma, dove si avvicinò agli studi di matematica, che approfondì sotto la guida di Benedetto Castelli (1577-1644), padre benedettino, rinomato professore di matematica e idraulica al Collegio della Sapienza, e illustre discepolo di Galileo.
L'11 settembre del 1632 Evangelista Torricelli ebbe contatti epistolari con Galileo Galilei
(Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642 - 78 anni). Il 10 ottobre 1641 Torricelli divenne assistente di Galileo, assieme a Vincenzo Viviani, e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella sua abitazione.
Galileo morì pochi mesi dopo (l'8 gennaio del 1642). Alla sua morte, il granduca Ferdinando II de' Medici nominò Torricelli suo successore come matematico del Granducato di Toscana, carica che ricoprì fino alla morte, e divenne professore di matematica presso l'Accademia fiorentina.
Oltre all'attività di matematico e studioso di geometria, nel corso della quale elaborò diversi importanti teoremi e anticipò il calcolo infinitesimale, egli si dedicò alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfondendo l'ottica.
Possedeva un laboratorio nel quale realizzava egli stesso lenti e
telescopi. A causa della sua prematura scomparsa, non conosciamo i
particolari del processo originale di lavorazione, poiché lo scienziato
lo aveva coperto da segreto.
Torricelli si dedicò anche allo studio dei fluidi, giungendo a inventare il barometro a mercurio,
chiamato "tubo di Torricelli" o "tubo da vuoto di Torricelli", prima
della fine del 1644. Tale invenzione era basata nella misurazione della
pressione atmosferica attraverso l'uso di un tubo che, proprio sotto la
spinta di tale pressione, veniva riempito dal mercurio fino all'altezza
di 760 mm (esperimento effettuato sul livello del mare). Proprio da
questa invenzione è nata l'unità di misura della pressione "millimetri
di mercurio" (mmHg) e l'uguaglianza: 1 atm
= 760 mmHg (la pressione di un'atmosfera corrisponde a 760 millimetri
di mercurio). Nello stesso anno pubblicò l'opera in tre parti dal titolo
Opera geometrica, della quale De motu gravium costituisce la seconda parte.
Torricelli morì a Firenze a 39 anni, probabilmente pochi giorni dopo aver contratto una malattia (tifo oppure polmonite), e venne sepolto nella basilica di San Lorenzo.
Per approfondire:
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