lunedì 18 luglio 2016

Ferrara - Iacobo Card. Fransono Legato - Ercole Trotti Giudice dei Savi - frammenti di storia

Ferrara, Via Carlo Mayr n. 72:





Non è stato facile, dato lo stato della lapide, trascrivere il testo e capire a cosa si riferisse.
Soltanto grazie alle ricerche ed alle informazioni fornite dalla Responsabile dell'Archivio Storico Comunale che ringrazio ancora, è stato possibile risalire al testo ed alla cronistoria completa dell'evento:

"sono finalmente riuscita a trovare la sua iscrizione partendo dalle parole comprensibili del testo. L'anno a cui si fa riferimento è il 1663 durante il pontificato di Alessandro VII e mentre era cardinale legato di Ferrara Giacomo Franzoni (di cui si fanno i nomi); è leggibile inoltre la parola "frumenta" infatti sulla via Grande (attuale Carlo Mayr) vi era la Stanza dei Granai. Ho quindi cercato nell'opera di Girolamo Baruffaldi, Dell'Istoria di Ferrara, Ferrara, Pomatelli, 1700, che trova anche digitalizzata in google libri, e sotto l'anno 1663 ho trovato la trascrizione dell'iscrizione e la cronistoria completa dell'evento." 
Girolamo Baruffaldi, Dell'Istoria di Ferrara, Ferrara, Pomatelli, 1700:

proviamo a tradurre in italiano (quasi) corrente:

.................
Dal ritorno, che fecero i Consoli in questo luogo se ne cagionò lo  sbandamento dei soldati, e Corpo di Guardia, che in esse stanze mantenevasi per le cause già di sopra accennate, e  acciochè dir  non si potesse, che il Giudice dei Savi accompagnata non avesse alla  giustizia la discretezza, pensò ben tosto di provvedere ad essi soldati non solo, ma agli altri ancora, che potessero in progresso di tempo, secondo gli accidenti, venire ad abitare in Ferrara: fu veramente il pensiero profitevole universalmente, e in particolare alla Città, imperocchè sul riflesso, che a consegnarle a simil sorte di Gente, che non conosce altra Patria, che quella dove militano, e pongono l'animo suo, siccome in guerra a devastar Province, così in pace a rovinar le abitazioni con renderle dopo di essi abili a tutt'altro, che ad abitarvi dentro, incominciando, e terminando con essi la loro desolazione, ebbe a cuore tanto la privata utilità dei Padroni, quanto il Pubblico bene della Città, che coll'andarsi dirupando a casa, per casa dovrebbe un giorno ridursi solo memorabile per le rovine: perciò sapendo egli essere in abbondanza vantaggiosa la stanza dei Granai della Comunità situata su la via Grande al Cantone di San Lorenzo dove stanno riposte le provvigioni di grano per la Città, scegliendo in essi vare stanze, le fece accomodare, e addattare per comodo di Quartiero a questa, e a qualunque altra soldatesca, cui occorresse porgere alloggio sena disturbare li particolari: in fatti presto riuscì il negozio, perchè poco ci vuole ad accomodare la Città e il Soldato. Acciò pertanto vivesse immortale la memoria di questo comodo, e per far giustizia al merito del Giudice dei Savi, che maturò si bel pensiero, fu incisa in marmo sopra la Porta d'essi Granai o Quartiere con intorno l'arme del Maestrato pure in marmo, un iscrizione di tal fatta




Trascrizione del testo dalla lapide:
D .            O .            M .
UT BELLI TEMPORE URBANICI MILITES HOSPITARENTUR
ET REB. TRANQUIL. FRUMENTA SERVARENT IN CIVITAT. COMMODUM
HOC AEDIFICIUM PARANDUM CURAVERE
HERCULES TROTTUS SAP. IUDEX ET MAGISTRATUS
ANNO DOMINI MDCLXIII
ALEXANDRO SEPT. P.O.M. SEDENTE
IACOBO CARD. FRANSONO LEG.

 

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