Santa Maria della Consolazione - via Mortara 94 - Ferrara
...................... la facciata del tempio, è uno dei tanti “esempi di
non finito” a Ferrara, in quanto le riseghe in cotto denunciano
chiaramente che essa doveva essere rivestita di marmo. Lo stesso protiro
che dà sul sagrato è parte di un portico non completato: entrando nella
chiesa si nota nella lunetta l’affresco che rappresenta la “Madonna in
trono fra angeli”, opera della seconda metà del XVI secolo attribuita al
Bastianino e restaurata nel 1997. Il portale d’ingresso è incorniciato
da due pilastri marmorei e da una trabeazione con l’iscrizione latina
che ricorda l’intitolazione del tempio alla pia Madre della
Consolazione.
Per saperne di più...........
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_della_Consolazione_(Ferrara)
All'origine della storia della chiesa vi è un miracolo avvenuto nel
luogo dove ora sorge la chiesa. Un giorno, mentre un nobile ferrarese si
recava in un suo podere fuori città, incorse in alcuni banditi e
facendo appello alla Santissima Vergine
rimase illeso; corse a casa per poi tornare sul luogo con una tela
della Vergine che collocò proprio in quel punto. Nel 1189 venne
edificato un piccolo oratorio
per contenere l'immagine della Vergine. Negli anni a questa immagine
vennero attribuite numerose guarigioni miracolose e grazie a molte
persone.
A poco a poco aumentò l'afflusso di gente nell'oratorio, tant'è che il duca Ercole I venne sollecitato a finanziare la costruzione di una chiesa adiacente l'oratorio. Fu così che il 5 aprile del 1501 venne posta la prima pietra proprio alla presenza del duca Ercole. I lavori si conclusero il 16 marzo 1516 e vi fu trasportata l'icona miracolosa. Vicino alla chiesa sorse anche un convento che nel 1528
risultava già essere occupato dalla Congregazione dei Serviti
dell'Osservanza. In Santa Maria della consolazione venne sepolta nel
1608 Marfisa d'Este, unica esponente della ex casa regnante a restare in città dopo la devoluzione allo stato pontificio nel 1598. Nel 1781 Papa Pio VI decretò la soppressione del convento, i cui diritti passarono ai Servi di Maria della Basilica di San Pellegrino Laziosi, in Forlì,
mentre la chiesa continuò a essere officiata come parrocchia dipendente
dalla Curia ferrarese. Nell'ultimo ventennio dell'Ottocento la chiesa
venne chiusa al culto e adibita a magazzino prima militare poi comunale,
mentre gli arredi sacri furono distribuiti tra le chiese della Diocesi.
Nel 1964 la chiesa e il chiostro vennero restaurati ad opera della associazione Ferrariae Decus e dalla Cassa di risparmio di Ferrara. A partire dal 1972, è stata aperta al pubblico. Attualmente a causa del terremoto dell'Emilia del 2012 la chiesa è inagibile.
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