Via Porta San Pietro che da via Saraceno
porta fino all' incrocio con via XX Settembre prende il nome dalla
chiesa di San Pietro e dall' antica porta urbana omonima. Chiesa
parrocchiale già esistente nel X secolo ospitava il Vescovo (che
dall'VIII secolo alla prima metà del XII risiedeva a San Giorgio)
quando per ragioni del suo ministero, si trasferiva sulla riva sinistra
del Po. La chiesa assumeva così le funzioni della cattedrale di San
Giorgio ubicata alla confluenza del Po di Volano e del Po di Primaro. La
chiesa di San Pietro venne completamente trasformata nel 400 e poi nel
1530 quando a spese del suo rettore Bernardino Barbuleo fu trasferita la
facciata, che un tempo era disposta ad occidente, sull' attuale via
Porta San Pietro e cioè ad oriente. Nella prima metà del seicento
nonostante la vicinanza di chiese di un certo rilievo più di
quattrocento "anime" anime facevano riferimento la piccola parrocchia di
San Pietro. Chiusa come tante altre chiese a seguito delle soppressioni
napoleoniche la chiesa di San Pietro fu venduta nel 1811. Nel tempo
cambiò più volte proprietari e fu utilizzata come magazzino, sala da
ballo, cinematografo specializzato in film a luci rosse. Sul fianco
dell'ex chiesa di San Pietro, lungo via Spilimbecco, si nota la lapide
posta dalla Ferrariae Decus che, oltre a rammentare l'antichità
dell'antico edificio di culto e le vicissitudini che lo coinvolsero
ricorda il restauro del 1941.
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