Via Camposabbionario (di fronte al nc. 22)
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Nel 1256 Azzo VII d'Este concede la
chiesa ai frati Eremitani di Sant'Agostino, che avevano dovuto
abbandonare il monastero di Sant'Antonio in Polesine, passato a
Beatrice, monaca benedettina figlia di Azzo, e alla sua comunità
religiosa.
Successivamente ampliata, divisa in tre
navate con cappelle poste ai lati delle navate minori, viene consacrata
il 13 maggio 1438 dal papa Eugenio IV, durante il Concilio di Ferrara
(1437-1438).
Ricchisima di opere d'arte, possedeva
sull'altar maggiore la grande pala Costabili di Dosso e Garofalo, oggi
conservata presso la Pinacoteca Nazionale.
I rifacimenti proseguono anche nel
secolo XVII, allorchè Giambattista Aleotti, nel 1627, realizza la sua
ultima opera architettonica, la Cappella del SS. Sacramento, al centro
della quale verrà sepolto nel 1636.
Questa "sorta di Pantheon per gli
artisti ferraresi", secondo la definizione di Carlo Bassi (1994), nel
1796 a seguito delle soppressioni napoleoniche, viene trasformato in
caserma; di qui iniziano demolizioni e spoliazioni, anche a causa del
fatto che la chiesa viene sconsacrata, fino al crollo del tetto nel
1938.
Negli anni sessanta, la costruzione di
un edificio scolastico elimina ogni possibilità di recupero e oggi non
restano che poche rovine.
............... Notizie tratte dal bel libro:
FERRARA - LA STORIA NELLE EPIGRAFI, Rita Castaldi-Paola Marescalchi, Diogene Multimadia, pag.69 e segg.
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