mercoledì 22 maggio 2024

CHIESA DI SANTO SPIRITO - FERRARA

 

CHIESA DI SANTO SPIRITO - 1519 - 1656

 SANTO SPIRITO









I lavori per la costruzione della chiesa e del convento di Santo Spirito, in via Montebello, iniziarono nel 1519. Alla morte del duca Alfonso I d'Este i lavori vennero interrotti ma dalle fonti risulta che il complesso doveva essere già di notevole ampiezza. Nel 1570 la chiesa venne danneggiata pesantemente dal disastroso terremoto che si abbatté a più riprese sulla città. Subito dopo il terremoto si decise di ristrutturare la chiesa e il convento. I lavori finirono solo nel 1630 e fecero assumere alla chiesa e al convento le forme attuali. La parte del convento che subì meno danni nel terremoto è quella del capitolo e del refettorio che risale alla primitiva costruzione cinquecentesca e all'interno presenta cinque rosoni dipinti dalla scuola del Garofalo.

Il convento e la chiesa vissero il loro periodo di maggior prestigio durante la fine del Seicento e per tutto il Settecento.

Nel 1830 il soffitto della chiesa crollò distruggendo tutte le decorazioni e i dipinti delle volte. Nella seconda metà dell'Ottocento il convento venne tolto ai frati minori osservanti e subì varie destinazioni d'uso.

Parte del convento fu destinata ad appartamenti privati, parte all'Università. Dal mese di ottobre del 2009 i frati francescani hanno dovuto rinunciare a officiare il culto cattolico e si sono trasferiti in altre chiese. La chiesa è retta, su mandato dell'arcivescovo Paolo Rabitti, dai frati francescani dell'Immacolata.

L'interno della chiesa è molto vasto e luminoso e scompartito da pochi altari ma dalle dimensioni grandiose. All'interno sono contenute alcune tele degne di nota oltre alla cosiddetta miracolosa statua di sant'Antonio da Padova che, come raccontano alcuni cronisti dell'epoca, il 13 giugno 1770 sembrò muovere la testa sopra la folla sbigottita e incredula. 

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Fondata nel 1519.
Consacrata il 17/02/1656 dal Card. Carlo Pio.
Eretta nel 1869.

STORIA

La storia della parrocchia di S. Spirito è alquanto articolata. Nel 1757, a seguito della soppressione delle due antiche parrocchie cittadine rispettivamente intitolate a S. Salvatore (esistente sicuramente dal 952) e S. Maria delle Bocche (attestata sin dal 1106), con le entrate di queste chiese fu costituita dal cardinale Marcello Crescenzi la parrocchia di S. Matteo. Le vicende della parrocchia di S. Matteo nell'arco del secolo successivo finirono per intrecciarsi con la storia dei frati minori e della chiesa di S. Spirito. A questi monaci, la cui presenza secondo alcuni storici risalirebbe al 1272 e secondo altri al 1391, appartenevano il convento e la chiesa di S. Spirito. Tale chiesa fu ricostruita nel 1407 ed ampliata nel 1492 ad opera dell'architetto ferrarese Biagio Rossetti. Nel 1512 fu demolita insieme all'annesso convento per motivazioni di carattere militare e difensivo. Per iniziativa del duca Alfonso I d'Este nel 1519 fu intrapresa la ricostruzione, che tra alterne vicende, non escluso il terremoto del 1570, si protrasse sino al XVII secolo. Il nuovo edificio fu consacrato nel 1656 dal cardinale Carlo Pio. Tra il 1796 ed il 1799 truppe francesi con prigionieri tedeschi si stanziarono nel convento di S. Spirito e diversi frati furono ospitati presso i monaci olivetani in S. Giorgio e presso i cistercensi in S. Bartolomeo. Nel 1810 tutti i religiosi furono espulsi ed il convento fu messo a disposizione dell'esercito; in quell'occasione molti documenti andarono dispersi. Il convento fu riaperto nel 1816. Con il decreto regio del 7 giugno 1866 vennero soppressi gli Ordini religiosi ed espropriati i loro beni. Nel 1870 tutti i frati ad eccezione del custode della chiesa e di un suo coadiutore dovettero allontanarsi dal convento; poco tempo dopo però alcuni di essi tornarono e formarono una piccola comunità. Per evitare la demolizione o l'uso profano del tempio di S. Spirito l'arcivescovo card. Vannicelli Casoni con bolla del 12 gennaio 1870 trasferisce il titolo della chiesa di S. Matteo a quella di S. Spirito e affida la cura parrocchiale ai frati minori. Con decreto dell'arcivescovo mons. Luigi Maverna del 26 settembre 1986, riconosciuto dal Ministero dell'Interno, alla parrocchia di S. Matteo in Santo Spirito viene data la nuova denominazione di "Parrocchia di S. Spirito" (la settecentesca chiesa di S. Matteo è stata sconsacrata ed è attualmente adibita ad abitazione ed attività commerciali). Chiesa e parte del convento di Santo Spirito sono di proprietà demaniale, posti all'incrocio delle vie Montebello, Resistenza e Mentana.



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