sabato 19 gennaio 2019

FERRARA - GRILLENZONI CARLO


Carlo Grillenzoni nacque a Ferrara il 22 gennaio 1814 da Giuseppe, affermato artista romagnolo, e da Giulia Pensa. Rimasto orfano del padre all'età di otto anni,  compì gli studi inferiori presso il collegio di Ravenna. Iscrittosi poi all'Università di Bologna, manifestò una iniziale inclinazione per gli studi giuridici, ben presto soppiantata dalla passione per la scienza medica. Nel luglio 1836 conseguì la laurea in chirurgia e, nell'ottobre successivo, sposò la nobile ferrarese Luisa Recalchi, dalla quale ebbe cinque figli. Due anni dopo,  ottenne, sempre presso l'ateneo bolognese, anche la laurea in medicina. Nominato nel settembre 1840 direttore del reparto di anatomia dell'Università di Ferrara, entrò a far parte  della locale Accademia medico-chirurgica: nel successivo mezzo secolo egli utilizzò la suddetta istituzione come canale privilegiato per mettere a disposizione della comunità scientifica i risultati di anni di esperienza nel campo della ginecologia e dell'ostetricia, branche nelle quali era destinato a specializzarsi.

Verso la metà degli anni Quaranta  trascorse un breve periodo a Firenze, ove approfondì le cognizioni di ostetricia e strinse preziose relazioni con insigni medici. Tornato a Ferrara, nel dicembre 1846 inviò una supplica al governo pontificio per ottenere il permesso di aprire un asilo infantile, ma l'istanza venne respinta. Nel gennaio successivo, insieme con la moglie Luisa e grazie all'interessamento del cardinale A.M. Cadolini, promosse la nascita della Fondazione degli asili di infanzia, la quale, col nome di Scaldatoio, ebbe la sua prima sede nella abitazione dei coniugi Grillenzoni. Pochi mesi dopo gli fu assegnata la cattedra di fisiologia all'Università di Ferrara.

Al momento della rivoluzione del 1848 Carlo Grillenzoni era dunque divenuto una delle personalità più eminenti della città di Ferrara, e non gli fu possibile sottrarsi a un ruolo di primo piano in un momento tanto delicato.
Già alla fine di marzo del 1848 egli figurava così tra i componenti della commissione, nata per iniziativa dei più influenti cittadini ferraresi sull'onda delle notizie provenienti da Milano, incaricata di costringere alla resa la guarnigione austriaca di stanza a Ferrara. In quel frangente, Grillenzoni e i suoi collaboratori (tra i quali figuravano Carlo Mayr e Tancredi Trotti Mosti) allacciarono proficui rapporti con gli uomini che avevano guidato il processo rivoluzionario nel Lombardo-Veneto, ma fallirono nei loro propositi per l'ostilità del cardinal legato L. Ciacchi.
Dopo la vittoria delle armi francesi,  non volle venire a patti con il restaurato governo pontificio, rifiutandosi di "comprare il perdono con servili proteste e con indegne riparazioni" (Righini, p. 21). Arrestato per un breve periodo e destituito dai pubblici uffici, scelse la via dell'esilio e si trasferì con la famiglia a Firenze, ove poté stabilirsi soprattutto grazie all'intervento del ministro piemontese Emanuele Pes di Villamarina e dove si mantenne esercitando la professione di medico, finché, nell'ottobre 1858, su istanza dei cittadini ferraresi, ottenne di poter rientrare nella città natale.  
Grillenzoni non mancò di esercitare un ruolo di primo piano nel delicato frangente seguito alla guerra del 1859 contro l'Austria. Eletto nell'agosto deputato in quell'Assemblea delle Romagne (in cui ebbe il ruolo di segretario) voluta da L.C. Farini, diede il 6 settembre successivo voto favorevole alla decadenza del potere temporale dei papi e alla annessione al Regno di Sardegna. Nell'ottobre 1859 fu eletto al Consiglio comunale di Ferrara (ove rimase fino al 1862) e, con decreto del governo delle Romagne, ottenne all'Università di Ferrara le cattedre di clinica chirurgica, chirurgia operatoria e ostetricia, che tenne fin quasi alla morte.
Nel marzo 1860, Grillenzoni fu eletto deputato al Parlamento subalpino per il terzo collegio di Ferrara e mantenne il seggio anche nella legislatura successiva, la prima dell'Italia unita. Grande estimatore di Cavour, l'uomo che "si faceva gigante ad ogni nuova frase che proferiva" (Righini, p. 27),  ne sostenne convintamente la politica annessionista. Scomparso lo statista piemontese, continuò ad appoggiare i governi della Destra, ed ebbe in particolare simpatia e stima per il giovane ministro degli Esteri E. Visconti Venosta. In realtà, Grillenzoni non partecipò mai assiduamente ai lavori parlamentari, il centro dei suoi interessi rimanendo sempre la natia Ferrara dove, fra il 1861 e il 1863, ottenne la nomina a chirurgo primario all'ospedale di S. Anna, la direzione degli Asili infantili di carità, e, da ultimo, la nomina a preside della facoltà di medicina e chirurgia dell'ateneo ferrarese.
Nel 1873 Grillenzoni fu eletto consigliere provinciale e due anni dopo rientrò nel Consiglio comunale, mantenendo entrambe le cariche fino al 1889. Nel maggio 1874 era inoltre arrivata la nomina a rettore della libera Università di Ferrara. Durante il suo magistero, che concluse dimettendosi spontaneamente nel 1883, istituì e diresse la scuola di ostetricia. Alla fine degli anni Settanta il professor F. Matteucci, segretario generale del ministero della Pubblica Istruzione, più volte gli offrì, senza successo, prestigiosi incarichi a Milano, Torino e Napoli.
Negli ultimi anni della sua vita, abbandonate tutte le cariche pubbliche, mantenne la sola cattedra di ostetricia.
Il 27 maggio 1897 venne celebrato a Ferrara il cinquantesimo anniversario della fondazione degli Asili infantili di carità. In quell'occasione, fu consegnata a Grillenzoni, che ne era stato insieme con la consorte (scomparsa da alcuni anni) il massimo artefice, una medaglia d'oro commemorativa.
Carlo Grillenzoni morì improvvisamente a Ferrara il 2 luglio 1897. 


Via Ugo Bassi 11/b




Chiostro della Basilica di Santa Maria in Vado

 
A seguito di un commento del 26 agosto 2020 pubblico notizie dell'attività di Carlo Grillenzoni nella Croce Rossa:
 
IL COMITATO DI FERRARA E LE ATTIVITA’ 
 
Ferrara, la prima: 14 novembre 1864.
Il Comitato Provvisorio di Croce Rossa nasce il 14 novembre 1864 dalla Associazione medica Italiana, con 15 firme iniziali, tutti medici, mentre il 6 maggio 1866 prende vita il Comitato Ferrarese di Soccorso per Militati Feriti e Malati in tempo di Guerra con 306 soci. Nasce su di una precedente commissione per la raccolta fondi per le vittime di guerra, commissione creata il 7 luglio 1859 dallo stesso prof. Carlo Grillenzoni, che poi sarà il primo presidente del Comitato di Ferrara, insieme ad un gruppo di notabili di cui ben pochi nobili. Si diede un Ordinamento che identificava le persone deputate “all’Amministrazione, per la Colletta dei doni e delle offerte, per la Direzione del servizio sanitario, per l’Apprestamento de’ mezzi di trasporto, per l’Economato e la Fornitura delle Ambulanze e degli Ospedali” (“Storia della Croce Rossa in Emilia Romagna dalla nascita al 1914”, cit.)
Link:



Ferrara ha dedicato una via a Carlo Grillenzoni:


Le foto, se non diversamente indicato, sono di N.K.
Notzie tratte da:

2 commenti:

  1. Salve, non si accenna alla sua attività in Croce Rossa: fu il primo presidente a Ferrara e Ferrara fu il primo sottocomitato dopo Milano.

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  2. Grazie.Ho provveduto ad aggiornare il post.

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