lunedì 7 giugno 2010

La casa dei nonni

La casa dei nonni era il mio punto di riferimento fisso. Era come se fosse casa mia. Potevo entrare, curiosare nei cassetti, mangiare e bere.  Molte volte rimanevo anche a dormire la notte. Chissà perché; non ne ho mai capito il motivo.  Dalla camera a piano terra saliva la scala che con una sola rampa portava direttamente nella camera da letto dei nonni: il lettone matrimoniale, l’armadio. Due finestre alle pareti laterali: una sul cortile interno, l’altra su Via Bervella. Di fronte alla scala la porta per entrate nella camera dove dormiva la zia Maura; uguale alla prima ma con due lettini; da questa camera si arrivava al luogo più interessante, per me, di tutta la casa: la stanza dove il nonno aveva radunato tutto quello che non era più in uso nella vita di ogni giorno e tutto quello che, secondo me, aveva trovato in giro. Non che il nonno facesse il raccogliroba ma tutto quello che, lavorando nei campi o semplicemente camminando, trovava veniva raccolto e portato nella camera oltre quella della zia Laura. Ricordo una scrivania, corde, lampade, sedie, bulloni, viti, chiodi, cianfrusaglie di ogni tipo, spolette di bombe a mano e bossoli di mortaio.
La casa non era alta come quelle di adesso. Il davanzale delle finestre del primo piano era pericolosamente basso anche per un bambino. Un giorno d’inverno, avevo il cappotto, la nonna Maria mi mandò su perché buttassi il granoturco ai polli che razzolavano nel cortile. Con una mano prendevo dal sacco il granoturco e, tenendomi stretto allo stipite con l’altra, lo gettavo nel cortile. - Ancora, di più - mi disse la nonna.  Presi il granoturco con tutte e due le mani unite e lo buttai e volai anch’io giù nel cortile. Mi svegliai che ero disteso sulla tavola della cucina e con il medico che rassicurava tutti: la non eccessiva altezza ed il cappotto  mi avevano salvato: a parte la temporanea perdita dei sensi non avevo nemmeno un graffio,ma era anche il giorno di Sant’Antonio, non quello di Padova, e da allora la nonna Maria mi ricordò sempre di essere devoto e riconoscente al Santo: sono andato parecchie volte a Padova in visita alla tomba di Sant’Antonio.
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Oggi 25 aprile 2024 ho aperto per caso questo post . Ho pensato di integrare queste poche righe con foto dei nonni e della zia Laura .

22 gennaio 1966
 

22 gennaio 1966






 

NONNO: 17 OTTOBRE 1898  -  20 MAGGIO 1990

NONNA:  7 GIUGNO 1900  -  15 APRILE 1974

ZIA:          29 GIUGNO 1926  -  4 APRILE 2005

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