Roma 1985
Roma 1959
Nato a Roma nel 1895 da una famiglia con una salda tradizione politica
(il padre Luigi era un repubblicano, mentre lo zio Alfredo, trasferitosi
a Parma, frequentava i socialisti e i sindacalisti rivoluzionari tra
cui un giovane Benito Mussolini), Giuseppe Bottai conseguì la maturità
classica presso il Liceo Tasso e si iscrisse alla facoltà di
giurisprudenza. Interruppe gli studi per poter partire volontario, come
soldato semplice, allo scoppio della Prima guerra mondiale. In poco
tempo divenne ufficiale negli arditi e venne ferito in battaglia, cosa
che gli fece conferire una medaglia di bronzo al valore militare.
Il 24 luglio 1943 aderì all’Ordine del giorno Grandi, che mise in
minoranza Mussolini.
Dopo la destituzione del duce Bottai fu costretto a
vivere qualche mese nascosto in un convento a Roma. Visto il suo
“tradimento” venne condannato a morte in contumacia nel 1944 durante il
Processo di Verona dal tribunale della neocostituita Repubblica sociale
italiana. Si arruolò con il consenso delle autorità politiche francesi,
con lo pseudonimo Andrea Battaglia, nella Legione straniera e combatté
contro i tedeschi dallo sbarco in Provenza fino ad arrivare in Germania.
Rimarrà nella legione fino al 1948, quando venne congedato come
sergente. Dopo l’amnistia Togliatti, la condanna all’ergastolo per le
imputazioni post belliche connesse alla partecipazione avuta nella
costituzione del regime fascista cadde e nel 1951 tornò in Italia. Fondò
nel 1953 la rivista “ABC” di cui fu il direttore fino alla morte,
avvenuta a Roma nel gennaio 1959.
Notizie tratte da:
http://www.montesca.eu/dbm/bottai-giuseppe/
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