La Corte costituzionale, nel sistema politico italiano, è un organo di garanzia costituzionale cui è demandato il compito di giudicre la legittimità degli atti dello Stato e delle Regioni,
dirimere eventuali conflitti di attribuzione tra i poteri di dette
istituzioni e tra le Regioni stesse, esprimersi su eventuali atti di
accusa nei confronti del Presidente della Repubblica e verificare l'ammissibilità dei referendum abrogativi.
Prevista già nel dettato costituzionale del 1948 all'articolo 134, trovò attuazione solo nel 1955 a seguito della legge costituzionale n. 1/1953 e della legge ordinaria n. 87/1953 e tenne la sua prima udienza nel 1956.
La sua sede è a Roma, al palazzo della Consulta, da cui si attribuisce alla Corte l'informale nome, per metonimia, di Consulta.
(metonimia
[me-to-nì-mia o …-mì-a] s.f.
• ret. Figura retorica consistente nell'uso
di un termine in un significato diverso da quello usuale, per esempio il nome del
contenitore adoperato per indicare il contenuto (bere un bicchiere), l'autore per l'opera (ascoltare Rossini), ecc.)
I componenti della Consulta (15 marzo 2018):
Nome | Ruolo | Designazione | Giuramento | Qualifica | Autorità designante |
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Giorgio Lattanzi | Presidente | 19 novembre 2010 | 9 dicembre 2010 | Magistrato ordinario giudicante | Corte di cassazione |
Aldo Carosi | Vicepresidente | 17 luglio 2011 | 13 settembre 2011 | Magistrato contabile | Corte dei conti |
Marta Cartabia | Vicepresidente | 2 settembre 2011 | 13 settembre 2011 | Professore ordinario | Presidente della Repubblica |
Mario RosarioMorelli | Vicepresidente | 18 novembre 2011 | 12 dicembre 2011 | Magistrato ordinario giudicante | Corte di cassazione |
Giancarlo Coraggio | Componente | 29 novembre 2012 | 28 gennaio 2013 | Magistrato amministrativo | Consiglio di Stato |
Giuliano Amato | Componente | 12 settembre 2013 | 18 settembre 2013 | Professore ordinario | Presidente della Repubblica |
Daria de Pretis | Componente | 18 ottobre 2014 | 11 novembre 2014 | Professore ordinario | Presidente della Repubblica |
Nicolò Zanon | Componente | 18 ottobre 2014 | 11 novembre 2014 | Professore ordinario | Presidente della Repubblica |
Silvana Sciarra | Componente | 6 novembre 2014 | 11 novembre 2014 | Professore ordinario | Parlamento in seduta comune |
Franco Modugno | Componente | 16 dicembre 2015 | 21 dicembre 2015 | Professore ordinario | Parlamento in seduta comune |
Augusto Antonio Barbera | Componente | 16 dicembre 2015 | 21 dicembre 2015 | Professore ordinario | Parlamento in seduta comune |
Giulio Prosperetti | Componente | 16 dicembre 2015 | 21 dicembre 2015 | Professore ordinario | Parlamento in seduta comune |
Giovanni Amoroso | Componente | 26 ottobre 2017 | 13 novembre 2017 | Magistrato ordinario giudicante | Corte di cassazione |
Francesco Viganò | Componente | 24 febbraio 2018 | 8 marzo 2018 | Professore ordinario | Presidente della Repubblica |
vacante | Componente | Parlamento in seduta comune |
Accanto alla composizione ordinaria la Corte conosce una composizione integrata, che si ha ogni volta che la Corte è chiamata a giudicare dei reati presidenziali
di alto tradimento e di attentato alla costituzione, previa messa in
stato di accusa del Capo dello Stato dal Parlamento in seduta comune a
maggioranza assoluta dei suoi membri.
In tal caso la Corte è integrata con 16 membri tratti a sorte da un
elenco di 45 cittadini eleggibili a senatore che il Parlamento compila
ogni nove anni mediante l'elezione con le stesse modalità stabilite per
la nomina dei giudici ordinari.
In tal caso la Corte deve essere composta da almeno 21 giudici e quelli
aggregati devono essere la maggioranza.
Per saperne di più si può consultare:
Corte Costituzionale della Repubblica Italiana su WIKIPEDIA
Giudici della Corte Costituzionale Italiana su WIKIPEDIA
Giudici della Corte Costituzionale Italiana su WIKIPEDIA
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IL FATTO
ZANON NICOLO' - giudice costituzionale.
La procura gli contesta l’abuso dell’auto blu.
Lui presenta le dimissioni, che vengono respinte, e si autosospende dalla Consulta continuando a scrivere da casa le sentenze già discusse e lavorando saltuariamente in ufficio, non partecipando ai lavori del collegio.
Continuerà così a incassare lo stipendio di mille euro al giorno, per sei mesi, senza neppure l’incomodo di doversi recare alle udienza e rinunciando così del tutto a quel benefit che lasciava spesso e volentieri alla moglie. È uno dei paradossi della vicenda che da giorni fa tremare la Consulta, dove il giudice costituzionale Nicolò Zanon è indagato per peculato d’uso dalla Procura di Roma: per due anni (dal novembre 2014 al marzo 2016) e per due settimane al mese, è l’ipotesi dell’accusa, lasciava l’auto di sevizio con autista e relativi buoni benzina a completa disposizione della moglie che ne faceva un uso privato con trasferte alla casa di Forte dei Marmi, a Siena, accompagnamenti in stazione o all’aeroporto.
La vicenda, i cui dettagli non sono ancora del tutto chiari, sembra essere emersa in seguito all’allontanamento del carabiniere in distacco che svolgeva funzioni di autista per Zanon presso la Corte. Una volta tornato al suo comando avrebbe raccontato ai colleghi di aver subito un esaurimento nervoso quando era in servizio proprio a causa degli straordinari che doveva svolgere pur di corrispondere alle richieste della moglie del giudice che lo convocava anche via sms per farsi trasportare dove voleva. A quanto è possibile ricostruire, sarebbero stati proprio i colleghi del carabiniere a fare una segnalazione alla Corte che, correttamente, l’avrebbe girata alla Procura della Repubblica perché – potenzialmente – conteneva una notizia di reato.
Per saperne di più:
IL FATTO QUOTIDIANO
Quanto ci costa la Corte Costituzionale'
Ecco i link:
QUOTIDIANO NET.
QUI FINANZA
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IL FATTO
ZANON NICOLO' - giudice costituzionale.
La procura gli contesta l’abuso dell’auto blu.
Lui presenta le dimissioni, che vengono respinte, e si autosospende dalla Consulta continuando a scrivere da casa le sentenze già discusse e lavorando saltuariamente in ufficio, non partecipando ai lavori del collegio.
Continuerà così a incassare lo stipendio di mille euro al giorno, per sei mesi, senza neppure l’incomodo di doversi recare alle udienza e rinunciando così del tutto a quel benefit che lasciava spesso e volentieri alla moglie. È uno dei paradossi della vicenda che da giorni fa tremare la Consulta, dove il giudice costituzionale Nicolò Zanon è indagato per peculato d’uso dalla Procura di Roma: per due anni (dal novembre 2014 al marzo 2016) e per due settimane al mese, è l’ipotesi dell’accusa, lasciava l’auto di sevizio con autista e relativi buoni benzina a completa disposizione della moglie che ne faceva un uso privato con trasferte alla casa di Forte dei Marmi, a Siena, accompagnamenti in stazione o all’aeroporto.
La vicenda, i cui dettagli non sono ancora del tutto chiari, sembra essere emersa in seguito all’allontanamento del carabiniere in distacco che svolgeva funzioni di autista per Zanon presso la Corte. Una volta tornato al suo comando avrebbe raccontato ai colleghi di aver subito un esaurimento nervoso quando era in servizio proprio a causa degli straordinari che doveva svolgere pur di corrispondere alle richieste della moglie del giudice che lo convocava anche via sms per farsi trasportare dove voleva. A quanto è possibile ricostruire, sarebbero stati proprio i colleghi del carabiniere a fare una segnalazione alla Corte che, correttamente, l’avrebbe girata alla Procura della Repubblica perché – potenzialmente – conteneva una notizia di reato.
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