LA PULENTA
At salut, pulenta cara,
che t' i' è zala com' è l' or!
Con al tòcc fatt ad pomdor
un magnar più bon an s' fa.
At salut fin tant ch' i t' volta
su e zo par la stagnà:
At salut fin tant ch' i t' fa,
e at lod in fin in ziel.
Ma alora ch' i t' arversa
S'al tulier, quand ti-è za cota,
Mi su ti am caz ad bota
e a m' in fazz una spanzaà.
(dal Chichett) (1)
La Polenta
Ti saluto, polenta cara
Che sei gialla come l'oro!
Con l'intingolo fatto di pomodoro
un mangiar più buono non si fa.
Ti saluto mentre ti voltano
su e giù per il paiolo:
Ti saluto mentre ti fanno,
e ti lodo fino in cielo.
Ma allorchè ti rovesciano
sul tagliere, quando sei già cotta,
io su di te mi caccio di botto
e me ne faccio una scorpacciata.
(1) - Chichett da Frara.
Con questo titolo, che era il suo pseudonimo, il Conte Francesco Aventi pubblicò per oltre un ventennio, nella prima metà del secolo XIX, un Lunario Ferrarese, ricco di storielle, dialoghi, sciarade ecc. . Nel 1880, dopo la morte dell'Aventi, il Chichett da Frara venne pubblicato saltuariamente in forma di giornale umoristico.
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